ACQUAPPESA- “In prossimità della convocazione del primo consiglio comunale di questa nuova consiliatura, diventa indispensabile assumere decisioni difficili. Rappresentiamo 319 cittadini di Acquappesa che con il voto hanno espresso tutto il loro dissenso ad un certo modo di fare politica, ad un certo modo di amministrare, ad un certo modo di affiancarsi al cittadino, che non li rappresenta. Eppure oltre 400 voti hanno riconfermato il sindaco uscente con tutto il carico di dissensi che per mesi sono stati a noi raccontati da quelle stesse persone che, infine, lo hanno confermato. Lo vogliamo chiamare tradimento? Forse si, ma non a noi 11, bensì ai nostri 319 sostenitori. Si poteva evitare, forse si, se gli altri contendenti, già minoranza consiliare per cinque anni, avessero compreso quanto il loro operato non avesse costruito unione ma ulteriore divisione, spaccatura, avversione verso un certo modo di fare politica, che è valsa loro una misera manciata di voti, molto più bassa di un’eventuale riconferma su livelli proporzionati all’affermazione di cinque anni fa. Eppure continuano ad addossare, non paghi di avere sempre diviso il paese, le loro responsabilità sul prossimo, senza mai analizzare le proprie. Quando un candidato annuncia, senza previo confronto, la propria corsa come sindaco, lasciando un pubblico silente senza diritto di replica, di quale democrazia si vuole parlare? E ancora appare assurdo che oggi, invece di cospargersi il capo di cenere, sia quello stesso candidato a sindaco, in uno con i suoi candidati a consiglieri, a puntare il dito, così come ha fatto per cinque anni senza approdare ad alcun risultato, solo perché il corpo a corpo, il sangue a tutti i costi, la “supremazia” intellettuale, la affermazione politica personale, possano maggiormente radicarsi, essendo stati gli unici obiettivi da sempre perseguiti, evidentemente. Non sono in fondo tanto diversi i nostri avversari sui due fronti contrapposti: attenti alle loro poltrone, dimentichi del bene del paese. È con rammarico e con tristezza, quindi, che aderiremo alla medesima iniziativa dei nostri colleghi di minoranza, perché la minoranza in consiglio comunale non deve essere scusa per consentire a questi protagonisti della “dittatura decisionale”, su entrambi i fronti contrapposti, di puntare il dito contro di noi, per distogliere l’attenzione dai problemi reali e dalla loro insufficiente capacità di creare coesione, per distorcere la verità dei fatti, solo per alimentare il loro ego. Ci sentiamo quasi costretti, perché non vogliamo fare parte del CIRCO che i due capolista nostri avversari sono riusciti a creare intorno al nostro bene primario: Acquappesa . Ed è così che sia Insieme che Liberamente, i nostri colleghi sulla carta sono riusciti a ridurre in polvere le sacrosante aspettative dei nostri concittadini: una rappresentanza che fosse all’altezza del popolo rappresentato. Cari concittadini, tutti, avrete cinque anni per capire chi avete davanti e saprete soppesare loro in funzione delle loro azioni. Non vi salutiamo, saremo sempre pronti al vostro ascolto, senza preconcetti o vincoli di appartenenza, perché non ci arrendiamo”. È quanto rende noto il gruppo di Minoranza “Siamo Acquappesa”, che aveva candidato a sindaco Fernando Mancino.