CETRARO- L’accordo tra il sindaco Cennamo, il Partito Democratico e Forza Italia ha scatenato un vero e proprio tsunami a Cetraro. Ad accendere la miccia è stato Cetraro in Azione, movimento politico rappresentato in consiglio comunale dall’ex Sindaco Giuseppe Aieta, che ha evidenziato come dopo vent’anni la città di Cetraro, a causa della mancanza di direzione politica, non sarà presente nelle liste per il rinnovo del consiglio provinciale di Cosenza. Su questo si è sviluppata una polemica che ha coinvolto non solo le forze di minoranza ma anche quelle di maggioranza spingendo il sindaco Cennamo nell’isolamento politico. A dire il vero gli argomenti sollevati dalle varie forze politiche in campo stanno avendo un diverso approccio: da una parte le minoranze che giudicano l’azione politica del sindaco e del suo partito scadente e dannosa per la città, soprattutto in riferimento all’ordine pubblico, dall’altra, come Cetraro Attiva, forza di maggioranza, si denuncia la volgarità dell’operazione gattopardesca che ha registrato la revoca dal Flag di Giovanni Rossi, presidente del consiglio comunale, a favore di Gabriella Luciani, consigliera di opposizione che fino a qualche giorno fa era tra le più agguerrite contro Cennamo e la sua maggioranza. Oggi, grazie all’accordo sul Flag è diventata consigliera di maggioranza. Un’operazione che Cetraro Attiva non ha esitato a stigmatizzare con un proprio comunicato. Non solo, anche Unità e Rinascita che è rappresentata in giunta dall’assessore Franco Lanza ha parlato di occasione mancata per l’ipotesi che si era affacciata di dare vita ad una giunta di esterni che rilanciasse la città sul piano politico e su quello dell’ordine pubblico dopo i fatti efferati che si sono consumati nella cittadina tirrenica. Ma la polemica si è allargata anche al Partito Socialista, che ha parlato di “baratto istituzionale” e a Noi Moderati che ha stigmatizzato l’operazione di trasformismo dei forzisti. Tanto che pare sia pronta una richiesta di convocazione del consiglio comunale in forma urgente per discutere del bilancio a cui avrebbe apposto la propria firma, Lorena Matta, già capogruppo della maggioranza Cennamo ed oggi, alla luce delle operazioni trasformistiche che si sono consumate, passata all’opposizione. Insomma, l’operazione Cennamo-Luciani, PD-FI, si è rivelata un boomerang i cui effetti potrebbero essere devastanti per la tenuta della maggioranza.