Di Francesco Maria Storino. Gazzetta del sud
I titolari degli stabilimenti balneari di Paola si sono dati appuntamento per oggi, 9/11/23 presso la sede del Comune per chiedere con forza che il Sindaco Giovanni Politano adotti, in maniera definitiva e logica, i provvedimenti contingibili ed urgenti necessari alla tutela degli stabilimenti balneari dalle mareggiate e dagli eventi meteorologici estremi che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, sono diventati purtroppo frequenti e di portata imprevedibile. La rabbia e la preoccupazione dell’intera categoria, prende spunto dall’ordinanza emessa dal Sindaco in data 31/10/23 con la quale, in previsione delle mareggiate previste da giorno 3 novembre, ordinava alle strutture balneari di proteggersi per l’emergenza, ma indicando di fatto delle modalità di attuazione irrealizzabili o quantomeno illogiche in un contesto di urgenza ed emergenza. In tale ordinanza, per la prima volta da quando si realizzano le dune di protezione, veniva specificato (e male) che per la formazione di tali barriere “.. il materiale sabbioso possa essere prelevato solo nell’area compresa tra il terzo e quarto braccio..”. Pur in assenza di qualsiasi espressa motivazione dovuta al riguardo e in un dubbio contesto interpretativo della disposizione (chi non aveva necessità di prelevare sabbia, perché già sufficiente in loco, poteva realizzare la barriera? Il verbo “possa” della disposizione sembra attribuire tale facoltà di scelta), è apparso subito impossibile per gli operatori poter mettere in sicurezza gli stabilimenti con le modalità ordinate, per impossibilità logistiche (reperimento di un elevatissimo numero di camion e ruspe per il trasporto della sabbia per tutti i lidi contemporaneamente ed in 2 giorni) ed operative (per i lidi sul lungomare era praticamente impossibile scaricare e collocare la sabbia avanti le strutture sempre nello stesso lasso di tempo). Ed inoltre, altra incongruenza, seppur si fosse potuto realizzare il trasporto della sabbia, potendo le dune rimanere “ .. per il solo periodo di rischio e pericolo..”, come si sarebbe dovuto provvedere dopo l’emergenza, la sabbia si doveva riportare indietro? Tali evidenti difficoltà e dubbi interpretativi sono stati rappresentati al Sindaco ed all’amministrazione comunale dagli operatori balneari, i quali hanno chiesto al Sindaco una integrazione urgente all’ordinanza che, motivata dalle difficoltà rappresentate e dall’urgenza di provvedere, consentisse di realizzare le dune con il materiale sabbioso disponibile presso le proprie strutture. Nessun esito hanno avute dette richieste, ma, anzi, ad alcuni operatori che, in esecuzione dell’ordinanza sindacale, avevano iniziato in loco ad erigere le barriere è stato impedito loro di realizzarle da parte di Vigili Urbani, ufficio Demanio dell’UTC di Paola e militari della Delegazione di spiaggia di Paola, con obbligo del ripristino dello stato dei luoghi. Il risultato è stato che gli operatori, per la prima volta da quando esistono i lidi, non hanno potuto proteggere le proprie strutture nonostante l’ordine del Sindaco e le strutture, rimaste esposte agli eventi ed in balia delle forti mareggiate, hanno subito tutte danni più o meno consistenti, in alcuni casi notevoli; danni che si sarebbero potuti evitare usando il buon senso e la ragionevolezza. Da quanto si è appreso, i balneari, alla luce degli accadimenti, chiederanno al Sindaco, come è nelle sue facoltà in base all’art. 54 del D.lgs. 267/2000, di emettere una nuova ordinanza contingibile ed urgente che, per la durata dell’intera stagione invernale 2023/224, permetta loro di realizzare e mantenere le necessarie opere di protezione degli stabilimenti balneari attraverso le consuete modalità.