PAOLA- Solo la Rete dei Beni Comuni. Solo Andrea Signorelli, già candidato a sindaco, a pungolare la maggioranza di governo del comune di Paola sul caos bollette che in queste ore sta letteralmente facendo venire il nervoso ai cittadini Paolani, ritenuti “Ingiustamente vessati”, dal membro dell’opposizione consiliare. Nello specifico, pare che la legge sulla prescrizione biennale per le forniture di energia, gas e acqua, è stata fraintesa dall’ente amministrato, il quale agendoin conseguenza ad un errore di interpretazione, ha inviato a casa dei cittadini bollette che, varie sentenze dei giudici di pace e addirittura la corte di Cassazione con oltre trenta pareri, avrebbero definito nulle.

Un casino vero e proprio che sta generando forti proteste tra i paolani, disorientati dinnanzi a tale confusione. Quello che non è passato inosservato – inoltre – è il silenzio degli altri membri dell’opposizione consiliare, ma è presto detto. Vi abbiamo detto di come la nuova era sia in cerca di mani alzate, dopo l’addio di Renato Vilardi, ed il conseguente posto libero in giunta lasciato da Barbara Sciammarella. Accade probabilmente che in questo momento storico siano sul tavolo trattative tra membri della minoranza ed il quartier generale della maggioranza. Trattative alle quali si sarebbe sottratta la Rete dei Beni Comuni. La Politica a Paola, si sa, è fatta anche di strategie. In questo momento probabilmente nessuno vuol passare davvero in maggioranza, ma nessuno vuol far cadere Politano, nemmeno dalla minoranza. Troppo presto, troppo alto il rischio di non essere pronti con le liste e di regalare il comune a Signorelli, che avrebbe dalla sua l’opinione pubblica ed il gradimento popolare che spinge finalmente per un vero rinnovamento. È così quindi, che ad oggi, su di una tematica così importante nessuno della minoranza – finora infervorata e battagliera – abbia proferito parola. Da Perrotta a Grupillo, fino a Saragò e Vilardi, tutti perfettamente in silenzio. Probabilmente potrebbe seguire una comunicazione nelle prossime ore, ma al momento la strategia sarebbe quella di non dare visibilità a Signorelli, ed attendere – magari – il momento giusto per compiere il fatidico salto, quando i mugugni dei cittadini saranno meno evidenti, in maniera tale da giustificare il cambio di casacca. Il tempo però corre, probabilmente c’è da fare presto. Il rischio è che altri pezzi della maggioranza mollino la presa, ma di questo e tanto altro parleremo nelle prossime ore, con nuovi risvolti.

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