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Lo scorso 11 ottobre i Carabinieri della Stazione di Cittadella del Capo, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e dei colleghi del Nucleo Carabinieri Forestale di Cetraro, nel corso di una specifica attività, hanno rinvenuto a Bonifati, in una località impervia montana, una piantagione di canapa indiana con estensione di circa 1000 mq costituita da circa 130 piante dell’altezza media di un metro.

La stessa era abilmente occultata tra la fitta vegetazione ed era dotata di un sistema di irrigazione collegato ad un vicino torrente. I militari giunti sul posto in prima mattinata, mimetizzatisi in diversi punti, hanno atteso molte ore prima che arrivasse un 61enne di Bonifati, già noto in quanto lo scorso anno era stato tratto in arresto per il medesimo reato sempre ad opera dei Carabinieri di Cittadella del Capo: l’uomo, ignaro della presenza dei Carabinieri, ha bloccato il sistema di irrigazione per iniziare la raccolta delle piante.

A quel punto è stato immediatamente bloccato. Con il supporto di altre pattuglie giunte sul posto è stata effettuata un’attività di perquisizione estesa a tutti i locali e magazzini in uso al soggetto appena bloccato. Sono stati rinvenuti, in un magazzino, circa 280 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. Inoltre, in una grotta calcarea, a pochi metri di distanza dal citato magazzino, sempre all’interno della proprietà del 61enne, sono stati recuperati un fucile marca Beretta cal. 20, 4 cartucce del medesimo calibro e 45 confezioni sottovuoto contenenti in totale ben 12 kg di marijuana.

Tutto il materiale scovato è stato sottoposto a sequestro penale e verrà sottoposto ad accertamenti tecnici da parte del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti dei Carabinieri di Vibo Valentia, mentre sull’arma saranno effettuate specifiche verifiche per accertare se sia stata utilizzata in pregressi episodi criminosi. La piantagione, previa campionatura, è stata distrutta sul posto.

Al termine delle attività, l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile.

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