PRAIA A MARE- “Il Centrodestra deve fare e farà”. Questo dichiarava il Sindaco De Lorenzo lo scorso 9 febbraio ai microfoni della trasmissione Piazza Pulita di La7, intervistato sull’allora incerto futuro dell’ospedale di Praia a Mare.

Dal momento del suo insediamento alla guida della nostra città, ben 14 mesi, De Lorenzo e i suoi assessori non hanno mai detto quali azioni ufficiali e documentate abbiano intrapreso per la salvaguardia dell’ospedale e neppure quale fosse la loro idea di impiego e di potenziamento del nosocomio.

Amare Praia ha più volte chiesto che l’Amministrazione si esprimesse sulla questione. Silenzio totale.

Il 12 luglio scorso il Commissario ad Acta per la Sanità, il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, ha presentato il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale regionale che attribuisce al nosocomio praiese lo status di ospedale generalista con pronto soccorso.

Il giorno successivo, il 13 luglio, De Lorenzo ha diffuso con grande enfasi ed entusiasmo via social questo messaggio: “Comunicazione del Sindaco: Ospedale, la riorganizzazione premia Praia a Mare e il nostro lavoro! Inizia una nuova era per il nostro territorio! Grazie#RobertoOcchiuto”. Il Sindaco ha attribuito a se stesso e al suo esecutivo questo “risultato” come una grande vittoria. Nei primi giorni del mese di agosto un comitato spontaneo di cittadini ha avviato una raccolta di firme per chiedere lo stop del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, ritenendolo penalizzante per il nosocomio praiese. L’11 agosto il Sindaco è intervenuto sulla questione criticando duramente l’iniziativa e accusando i promotori della raccolta di firme di voler fare speculazione politica e di voler portare avanti un progetto inutile e destabilizzante ai danni della comunità praiese. De Lorenzo in un videomessaggio ha sostenuto di aver perfino contattato il commissario ad Acta esecutore giudiziario Eugenio Sciabica per sapere se il Decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera di Occhiuto fosse in linea con il cosiddetto “Decreto Sciabica” del 2017. Questo atto fu fatto proprio dall’Asp di Cosenza nel 2021 e sulla base di questo atto il Consiglio di Stato nel gennaio del 2022 ha accolto il ricorso presentato dai Comuni di Praia e Tortora avverso il ridimensionamento dell’ospedale deciso nel 2010 dalla Giunta regionale di centrodestra guidata dal presidente Scopelliti, disponendo la riapertura del nosocomio con ben precisi parametri di operatività e di servizi. A nostro giudizio il piano di riorganizzazione illustrato il 12 luglio scorso era carente dell’una e degli altri. Ed anche in quella occasione abbiamo chiesto che l’Amministrazione comunale prendesse posizione. Nessuna risposta.

Il 5 settembre abbiamo assistito ad un incredibile dietrofront.

La Giunta comunale, presenti in seduta il Sindaco e tutti gli assessori, ha deciso all’unanimità di affidare l’incarico legale per procedere al ricorso per ottemperanza avverso il decreto 198/2022 emesso dal Commissario ad Acta relativo al piano di rientro dei disavanzi del SSR Regione Calabria. Perché questa decisione? Quali elementi hanno convinto l’Amministrazione comunale ad agire legalmente? Quali punti del Decreto, noto da tempo, sono stati riconsiderati non in linea con il piano di rilancio del nosocomio?

Lo “storico risultato” di luglio e “la vittoria di squadra”, dell’Amministrazione comunale e del Centrodestra calabrese, si sono tramutati in una Caporetto.

Chiediamo al Sindaco di informare i cittadini in maniera corretta e leale senza diffondere messaggi privi di fondamento – cosa che ha fatto anche in questa occasione proponendo fantasiose ipotesi complottistiche – che nulla hanno a che vedere con la questione Ospedale ma che servono a creare confusione e a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle problematiche che interessano la comunità cittadina. Propaganda e speculazioni politiche di bassa lega non possono avere la meglio su un confronto serio e a più voci su una materia così delicata come la sanità pubblica. Lo diciamo da tempo: Sindaco e assessori se ne assumano la responsabilità civile e politica”. Anna Maiorana, capogruppo Amare Praia.

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