“Segnaliamo, ancora una volta e col rischio ovviamente di essere anche noiosi e ripetitivi, alcune delle emergenze più impellenti in vista della stagione estiva, con la recondita speranza che qualcuno fra gli amministratori, anche solo per pudore, prenda coscienza del fallimento e tragga le dovute conseguenze. Ci riferiamo alla situazione di due attrattori della Città: il porto e la zona di Lampetia. È infatti trascorso un anno esatto dall’ultimo intervento di somma urgenza finanziato dalla Regione per liberare l’ingresso del porto dalla sabbia. In questo lungo lasso di tempo, nonostante impegni e rassicurazioni strombazzate a ripetizione, Cennamo ed i suoi collaboratori non sono riusciti a far partire i lavori di riammoderamento, sebbene vi sia un finanziamento di oltre 5 milioni di euro lasciato in eredità dalla precedente amministrazione. Grazie all’inettitudine ed alla sciatteria di questa amministrazione, i cittadini, ed in primis la marineria locale ed i diportisti, dovranno subire un’altra umiliazione: la chiusura per inagibilità della struttura portuale.Stesso discorso per Lampetia.Da mesi, la zona più attrattiva dal punto di vista turistico ed ambientale, per la presenza della scogliera dei Rizzi, è ridotta alla stregua di un’area terremotata.D’altra parte non è più confortante lo stato delle contrade e delle aree urbane, sempre più simili a territori di guerra, con strade perennemente dissestate, quartieri al buio da mesi e l’acqua pubblica non potabile da oltre un anno.Per non parlare della sanità, della chiusura della banca, del corpo dei vigili urbani sotto organico e senza un comandante, del disordine del traffico, del decoro urbano, della crisi occupazionale, della nuova caserma dei Carabinieri ormai dimenticata, del mercato ittico e delle opere pubbliche che non si realizzano. A questo quadro già cupo si aggiunge anche un atteggiamento di arroganza istituzionale che porta sindaco ed assessori a non dare nemmeno risposta alle interrogazioni consiliari, nello specifico a quelle presentate ad inizio anno dal nostro partito sull’acqua e sul traffico, e a disattendere pure le deliberazioni consiliari votate addirittura all’unanimità, come quella sulla concessione della sede al Flag nei locali del porto. Crediamo che poche speranze abbia la città di uscire indenne dalla guida di questa “armata Brancaleone”, il cui unico obiettivo è il mantenimento dei pennacchi e delle postazioni di potere occupate. Una situazione di degrado politico ed istituzionale che creerà danni irreparabili e che potrà essere contrastata solo prendendo atto che è necessario rimettere al centro del dibattito la politica, attraverso una grande protesta popolare che metta in discussione la tenuta della maggioranza in modo civile, ma fermo”. È quanto rende noto la sezione Cetrarese del Partito Socialista.
Cetraro. I socialisti critici: “Porto e Lampetia. Di male in peggio”
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