Il boss Francesco Patitucci, successore di Ettore Lanzino alla guida della ‘ndrangheta cosentina, faceva le vacanze in un residence a San Lucido. Vista mare, ottime cene a base di pesce e incontri tra affiliati, come si compete a un “capo”. È sulle sponde del Tirreno che avrebbe presentato i fratelli Pino e Pietro Calabria ad Adolfo Foggetti, poi divenuto collaboratore di giustizia. Sarà proprio Foggetti, anni dopo, a raccontare che i due e il loro clan «controllavano tutto il traffico di droga, dall’erba, cocaina…». 

«I Calabria ce li ha messi Francesco Patitucci»

Quello disegnato dall’inchiesta della Dda di Catanzaro sulla ‘ndrina Tundis-Calabria è «uno spaccato allarmante» (così lo definisce il gip Giuseppe De Salvatore nell’ordinanza di custodia cautelare) degli equilibri mafiosi su un pezzo del Tirreno cosentino. I collaboratori di giustizia ne evidenziano la presenza sul territorio di San Lucido e zone limitrofe. Ed è proprio Aldo Foggetti, che, per primo, colloca l’esistenza del gruppo Calabria già a partire dal 2010. «A Paola c’ero io e a San Lucido c’erano i Calabria – spiega nel corso di una udienza del processo Frontiera – perché i Calabria ce li ha messi Francesco Patitucci». Gli equilibri criminali nel capoluogo influenzano quelli che si vanno formando sulla costa. Se Patitucci, successore del boss Ettore Lanzino, conferisce i galloni ai Calabria, il suo braccio destro (e poi reggente dei clan confederati) Roberto Porcaro – oggi pentito – attiva i propri canali nel narcotraffico per contribuire allo smercio di droga. Fonte ed articolo completo su Corriere della Calabria

https://www.corrieredellacalabria.it/2023/05/09/a-san-lucido-comandano-i-calabria-gli-equilibri-di-ndrangheta-sul-tirreno-decisi-a-cosenza/