“Il risultato elettorale certifica che il PD non è stato attrattivo, né per la sua politica delle alleanze e né nella capacità di affermare una vocazione maggioritaria”. Lo ha affermato Enza Bruno Bossio, nel suo intervento nella riunione odierna della direzione nazionale del partito. “Non siamo riusciti a declinare neanche contenuti semplicissimi – aggiunge la componente della direzione nazionale Pd – come quelli di Next Generation EU: colmare i divari territoriali, generazionali e di genere: ovvero Sud, giovani e donne. E infatti, non siamo stati votati soprattutto nel Sud, né dai giovani e né dalle donne. Nella stessa composizione delle liste, i giovani sono stati utilizzati come foglie di fico, è stata penalizzata in grande parte la rappresentanza territoriale del Mezzogiorno, non è stata rispettata l’alternanza di genere. Basti pensare che in tutto il Sud alla Camera dei deputati vi sono state solo tre capilista donne, due in Sicilia e una in Molise. Come se non ci fosse stata alcuna riflessione autocritica difronte al fatto che mentre negli ultimi cinque Governi si confermavano sempre gli stessi uomini ministro, è invece,addirittura scomparsa nell’ ultimo esecutivo la rappresentanza femminile”. “Oggi, dunque la domanda è quale PD? Mettere in campo una narrazione e un progetto politico che non c’è: lotta alle diseguaglianze, innovazione, una politica economica capace di coniugare crescita e diritti – prosegue Bruno Bossio – Sul congresso, pertanto, va bene il percorso indicato da Letta ma secondo un ordine invertito: anteporre lo scioglimento dei ” nodi” alla “chiamata”. Le candidature alla segreteria debbono essere espressione del progetto politico e della nuova storia che vogliamo raccontare. . In questo quadro, ritengo sia il tempo di una segretaria donna non inventata dai maschi ma espressione di militanza, capacità di direzione politica, competenza ed esperienza maturata sul campo. Un percorso congressuale, dunque, altro e diverso – conclude Bruno Bossio – da quello che può essere precostituito e subordinato agli accordi tra i capicorrenti nazionali”.

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