Il giudice per le indagini preliminari Tommasina Cotroneo ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica e ha ordinato l’arresto di A.A. 37 anni; e M.A., 46 anni. I due indagati, che rispondo dei reati di danneggiamento, detenzione e porto di pistola, saranno interrogati questa mattina assistiti dagli avvocati Lorenzo Gatto, Antonino Foti e Maria Teresa Pratticò. I fatti oggetto dell’indagine della Polizia si sono svolti nel rione di Arghillà lo scorso 2 settembre, quando un cane di razza Amstaff è sfuggito al controllo del suo padrone nel piazzale Modenelle e ha spaventato una ragazza che, nel tentativo di fuggire, è caduta per terra riportando la lussazione della spalla. Il giovane padrone, dopo avere recuperato il cane, ha chiesto scusa dell’accaduto ed è stato colpito con una testata dal compagno della ragazza. Ma ciò non è bastato. Secondo quanto accertato dalle indagini, i fratelli della ragazza hanno impiegato solo un po’ tempo per mettere insieme una “squadraccia” ed partita una spedizione punitiva. Sembra il Far West del 1800 descritto nei film di John Wayne e, invece, è la periferia di Reggio Calabria in pieno Terzo Millennio. Ad Arghillà l’autorità dello Stato è del tutto sconosciuta e chi può si fa giustizia da sè. Da Modenelle, dunque, raggiungevano l’abitazione del padrone del cane e sparavano sette colpi di pistola calibro 7,65 all’indirizzo del portone di casa (uno forava pure il portone blindato) minacciando “Si nesciti cà vi mazzu a tutti” chi si trovava dentro l’appartamento.