Di Martino Ciano (Radio Digiesse)
È ancora scossa la comunità diamantese ma pronta ad agire e reagire. Oggi tanti messaggi di solidarietà nei confronti della famiglia del sessantenne titolare di un bar del centro, ferito a colpi di arma da fuoco nella serata di venerdì.
Sono proseguiti fino a notte inoltrata i rilievi dei Carabinieri all’interno del locale. Due le persone fermate questa mattina, cui si è aggiunto un terzo nel corso della giornata, riconosciuti dai testimoni presenti al momento in cui è avvenuto il fatto. I tre, ben noti alle persone del luogo in quanto tutti e tre di Diamante e parenti fra loro, si trovano ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Proseguono, intanto, le indagini dei Carabinieri coordinate dalla Compagnia di Scalea e dal Capitano Andrea D’Angelo.
La persona rimasta ferita si trova ricoverata, in grave condizioni, presso l’Ospedale Annunziata di Cosenza. Da quanto si apprende, dei proiettili esplosi due lo avrebbero raggiunto alla spalla e all’addome.
Nono sono ancora state diffuse dichiarazioni ufficiali sulle cause della sparatoria ma da quanto raccolto non ci sarebbe stato alcun diverbio. Dei tre, uno avrebbe iniziato a sparare all’interno del locale mentre gli altri travolgevano con l’auto il dehor del bar, danneggiandolo.
Il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, ha convocato questa mattina una riunione fra i rappresentanti comunali di maggioranza e opposizione, le autorità religiose e militari insieme ai rappresentanti degli istituti scolastici. Dalla riunione è emersa l’esigenza di “dare un segnale immediato e forte contro la violenza e avviare un’azione unitaria culturale e di prevenzione che coinvolga soprattutto i giovani”. Per questo è stata organizzata, per lunedì 7 febbraio, una fiaccolata contro la violenza che partirà alle 18.30 da Piazza XI Febbraio per giungere in Piazza Municipio. Il giorno successivo, martedì 8 febbraio, si terrà un incontro che coinvolgerà gli studenti e che vedrà la partecipazione di Don Ennio Stamile, referente del Coordinamento regionale di Libera, e Tiberio Bentivoglio, imprenditore calabrese esempio di coraggio e impegno per aver detto no alla ‘ndrangheta.
L’Amministrazione Comunale di Diamante ha anche fatto sapere che si costituirà parte civile nel processo “che, sicuramente, farà giustizia su quanto accaduto ieri sera, per testimoniare una scelta di campo contro ogni forma di violenza e di prevaricazione. Il seme dell’ingiustizia non avrà mai radici a Diamante”.