“Questo è il drone che i tecnici dell’Arpacal hanno utilizzato per individuare e mappare i rifiuti presenti in un’area ben definita e di facile accessibilità del fiume Lao, ripetutamente oggetto di segnalazioni e di invio di documentazione fotografica di presenza rifiuti da parte di Italia Nostra e di caratterizzazione agli inizi del 2020.
Rivedendo ora le foto trasmesse in questi anni alle Autorità responsabili e tornando sui luoghi del fiume, costatiamo che molti rifiuti , soprattutto quelli più leggeri, come le plastiche, non ci sono più, perché le piene del fiume li hanno trasportati a valle verso il mare.
Ma tornando all’intervento dei tecnici dell’Arpacal , noi pensavamo che l’utilizzo di droni dovesse servire per scandagliare luoghi poco accessibili, luoghi dove si potesse supporre la presenza di rifiuti, ma nel nostro caso, questi sono a portata di mano, bastano pochi passi e li puoi facilmente fotografare, come puoi comodamente scaricarvi nuovi rifiuti, tanto nessuno interviene per scoraggiare questo andazzo.
Ma se proprio è stato necessario questo intervento dell’Arpacal , tra l’altro costoso, che ben venga, purché sia utile a risolvere una volta per tutte il problema, che a quanto pare nessuno vuole impegnarsi seriamente ad affrontare, a cominciare dal comune di Orsomarso che non è nemmeno in grado di sbarrare con dei blocchi di cemento gli accessi che portano all’interno dell’alveo, attraverso i quali passano i mezzi che trasportano rifiuti, come non si è in grado di istallare delle foto trappole per individuare e colpire tutti coloro che continuamente abbandonano rifiuti lungo la pista che corre sull’argine , rifiuti che il più delle volte vengono poi dati alle fiamme.
Un territorio le cui pubbliche amministrazioni non sono in grado di tenere sotto controllo fiumi e canali, depuratori ed ogni forma di scarico, e gestirli al meglio, non può certo accampare vanterie come invece avviene senza ritegno.
Per cui chiediamo più responsabilità da parte di tutti, meno chiacchiere politiche e più fatti concreti, più modestia e meno presuntuosità ed arroganza, più sana collaborazione tra soggetti ed Enti , altrimenti da queste parti la transizione ecologica verso una Calabria più sostenibile, sarà solo un miraggio”.

Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino.

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