70 condanne, 20 assoluzioni e una prescrizione. Regge l’accusa nel processo, con rito abbreviato, Rinascita-Scott istruito dalla Dda di Catanzaro contro le cosche Vibonesi e i loro sodali.Venti assoluzioni disposte dal gup di Catanzaro Claudio Paris – sei delle quali già chieste dall’accusa – che hanno riguardato, per la maggior parte, posizioni marginali non legate all’associazione mafiosa.Condannato a 20 anni di reclusione Pasquale Gallone, elemento apicale della cosca al vertice dell’intera consorteria vibonese, considerato il braccio destro del boss Luigi Mancuso.Sedici anni di reclusione sono stati comminati anche a Gregorio Gasparro che comandava, insieme a Saverio Razionale e a Rosario Fiarè (imputati nel processo con rito ordinario) la cosca di San Gregorio D’Ippona.Condannato a 15 anni 4 mesi Domenico Camillò, al vertice della cosca “Pardea-Ranisi” di Vibo Valentia. Venti anni sono stati comminati per Domenico “Mommo” Macrì, capo, insieme a Camillò, del sodalizio criminale di Vibo Valentia, considerato al vertice dell’ala militare «con il compito di individuare i bersagli delle attività estorsive e delle azioni ritorsive volte al controllo del territorio, di gestire e pianificare gli agguati».20 anni anche per Francesco Antonio Pardea, «promotore e direttore del sodalizio, con il compito di individuare i bersagli delle attività estorsive e delle azioni ritorsive».