“L’esito delle ultime Elezioni regionali ha provocato, in noi, una più che ragionevole preoccupazione per la nudità rappresentativa e la conseguente debolezza politica con cui la nostra città si troverà ad affrontare, da qui a poco, le inevitabili sfide municipalistiche e territoriali relative alle scelte di indirizzo e localizzazione delle risorse economiche e finanziarie contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In un quadro di decadenza complessiva dei valori e princìpi istituzionali della rappresentanza elettiva del nostro popolo, diventa addirittura fragoroso il silenzio speculativo di un partito, –addirittura alla guida della Coalizione di governo della città–, che disinvoltamente svolge, da tempo intollerabile per la vita di un’Istituzione elettiva, il duplice ruolo di maggioranza e opposizione. Mai, nella sua storia democratica e repubblicana, il nostro Consiglio comunale ha subìto, per così lungo periodo, un simile oltraggio ai fondamentali princìpi di identità e trasparenza degli organismi di governo che siedono sui suoi scranni! Siamo in presenza, indiscutibilmente, di un’Assemblea civica ormai vergognosamente ridotta ad una sorta di Asta pubblica, dove si approvano, con grande azzardo, Deliberazioni di sostanziale rilievo giuridico- amministrativo, apertamente conflittuali tra di esse, e con pareri nettamente negativi da parte dell’Organo di Revisione Interno. Ma succede pure, in un crescendo di occultamento quasi generalizzato di camaleontismo, che una consigliera comunale di minoranza continui a celare il suo trasbordo nelle file della maggioranza, dopo aver ricevuto pubblicamente il fatal battesimo nella fonte sacra di un partito di centrodestra.
Tutto questo reso ancora più grave da un dissidio ancora aperto tra l’Amministrazione comunale e lo stesso Revisore che, in data 10 settembre u.s., con proprio Atto, denuncia al Consiglio la determinata volontà della stessa alle reiterate trasgressioni ai suoi rilievi e raccomandazioni di natura contabile e, soprattutto, l’ostilità ambientale nello svolgimento delle sue funzioni. E’ abbastanza chiaro che, in un ordinamento democratico, non esiste alcun conto vincolo di mandato! E’ assolutamente consentita, pertanto, la migrazione in qualsivoglia terra promessa! Ma è altrettanto vero che non è consentito a nessuno, governanti e amministratori, far perdere furbescamente le proprie tracce, nel tentativo di sottrarsi alle responsabilità istituzionali e giuridiche derivanti dagli Atti e dalle Scelte deliberative, ai quali riservano, in sede di votazione, il loro consenso. Intanto, incombono sulla nostra città problematiche esiziali e rovinose che, per i riflessi diretti che hanno sull’intero sistema economico e sociale cittadino, meritano opportuni chiarimenti da parte della autorità di governo e la netta e chiara esposizione delle singole responsabilità politiche e amministrative che ne sono state gli artefici. Pensiamo, ad esempio, al rilevante aumento del costo del Servizio Rifiuti e al conseguente maggiore prelievo di denaro dalle tasche dei cittadini-utenti per pagarlo. Pensiamo al già proclamato stato di pre-dissesto delle finanze comunali, che riserverà ai cittadini ben altri salassi fiscali e un lungo periodo di lacrime e sangue. La democrazia funziona quando, in seno al governo della cosa pubblica, agiscono parimenti la maggioranza che sceglie e decide e l’opposizione che controlla e giudica tali scelte e decisioni. Cari amministratori, abbiate il coraggio, — ogni tolleranza temporale è ormai abbondantemente scaduta–, di identificarvi finalmente all’anagrafe della Massima Assise e comunicare alla città da che parte vi trovate tra gli scranni dell’Aula consiliare. Solo così si riesce ad onorare, con la dignità del caso, l’alto incarico di rappresentanza ricevuto dal popolo”.
Area Democratica Cetraro.