Finalmente, dopo oltre un anno di incontri, manifestazioni, assemblee, gli Ausiliari dell’Azienda Sanitaria Provinciale potranno avere il meritato riconoscimento di Operatori Socio-Sanitari.
Una battaglia che la FP CGIL Comprensoriale ha cominciato ad aprile dello scorso anno, sfociata in una clamorosa forma di protesta organizzata dalla FP CGIL davanti all’Ospedale di Rossano, e che ha indotto i vertici aziendali ad avviare le procedure per la riqualificazione del Personale Ausiliario.
“Per circa 15 anni – è il commento di Vincenzo Casciaro, Segretario Generale FP CGIL Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirrreno – circa 220 Ausiliari sono stati sfruttati e malpagati dall’ASP: pur esercitando le mansioni di OSS, infatti, l’ASP non ha mai provveduto alla loro riqualificazione. La posizione della FP CGIL è stata chiara e netta fin dall’inizio: superare questa forma di sfruttamento, e restituire dignità ai Lavoratori. Abbiamo però dovuto affrontare scetticismi, avversioni e amanti dello status quo.
Con la decisione, pressoché unanime, assunta in sede di incontro sindacale lo scorso 4 agosto, ognuno ha dato prova di maturità; sono stati quindi superati gli ostacoli che qualcuno aveva posto nei mesi scorsi, proponendo ora una riqualificazione per sole 80 unità, ora un incremento orario fino ad un massimo di 30 ore settimanali.
La fermezza della FP CGIL è stata però fondamentale: tutti i Lavoratori Ausiliari che saranno ricontrattualizzati nella nuova figura giuridica di OSS, avranno anche il tempo pieno. E, già in prima battuta, il nuovo contratto riguarderà non meno di 120 unità, che avranno il nuovo contratto di lavoro entro la prima metà di settembre. Rimarranno ancora da ricontrattualizzare altri circa 100 Ausiliari, tutti vincitori del concorso interno. Anche per loro la FP CGIL ha chiesto la ricontrattualizzazione in OSS a tempo pieno. Lo dobbiamo a questi Lavoratori, stanchi per i troppi anni di ingiustizie contrattuali che hanno dovuto subire. Su questa nostra posizione, però, sarà importante la convergenza di tutti, se si vorrà evitare il perpetrarsi di un’ulteriore ingiustizia ai danni di quei Lavoratori, che solo ora riescono a vedere la possibilità del loro riscatto sociale, lavorativo e contrattuale”.