Alle prime ore della mattinata odierna, ad esito di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra Mobile reggina – con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed il supporto di alcuni equipaggi del locale Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico – ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nr. 2701/21 R.G.N.R., nr. 1961/21 R. G.I.P e nr. 35/21 R.O.C.C. emessa il 15 luglio scorso – su richiesta della Dda – dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 2 soggetti reggini, entrambi trentunenni, ritenuti entrambi responsabili di tentato omicidio, ricettazione e danneggiamento a mezzo incendio, tutti aggravati dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa.
Le indagini svolte dalla Polizia di Stato – sotto le direttive dei Sostituti Procuratori della Dda di Reggio Calabria Stefano Musolino e Walter Ignazitto – hanno focalizzato quanto accaduto la mattina del 26 maggio scorso., allorquando, nel quartiere Archi di Reggio Calabria, Benestare Giorgio (classe 1960), già condannato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso, veniva investito da una autovettura furgonata, mentre percorreva a piedi la via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni. Quello che, in apparenza, sembrava un semplice incidente stradale, si è, invece, rivelato un tentato omicidio, programmato da tempo. In tal senso, è stata determinante l’incessante ed ininterrotta attività investigativa condotta, sin dall’immediatezza dei fatti, dalla Squadra Mobile reggina – Sezione “Criminalità Organizzata e Catturandi” – che ha acquisito e minuziosamente analizzato numerose immagini estrapolate da svariati impianti di video sorveglianza. La precisa ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori ha consentito, non solo di acclarare l’esatta dinamica gli stessi, ma anche di individuare ed identificare gli autori materiali di quell’investimento doloso.