COM’ERA LA STORIA DELLO STOLTO, DEL DITO E DELLA LUNA?

È vero… a volte l’ira funesta gioca brutti scherzi! Quando, poi, si accoppia alla fretta induce a sfoghi un po’ balzani, che in questo caso, dato il momento, sarebbe stato forse opportuno rimandare al giorno successivo.

Solo per amor di verità, un breve chiarimento “a dita”:

  1. Le tariffe sono inefficaci, per cui l’Ente non può pretenderne il pagamento dai cittadini. Quando l’Ente rispetterà la procedura e le pubblicherà sul portale ministeriale come per legge, il MEF si pronuncerà anche sulla loro illegittimità. Per ora ha stabilito che in mancanza di pubblicazione non possono essere applicate. Inefficacia o illegittimità non cambia la sostanza;
  2. Una lettura meno frettolosa dei post avrebbe consentito di comprendere che non si è sindacato l’incarico legale affidato all’esterno, ma solo evidenziato che i DIECIMILA euro avrebbero potuto essere meglio impiegati per contestare la fattura della Sorical e per non aumentare le tariffe, ma NON per costituirsi contro i cittadini che chiedono giustizia;
  3. Per quanto riguarda le presunte manchevolezze degli uffici, purtroppo è oramai assodato che l’Amministrazione ami prendersela sempre con qualcuno… Prima solo con il passato, oggi anche con i dipendenti… Anziché difenderli! Sarebbe invece opportuno che gli amministratori consultassero un po’ di più i propri dipendenti su tutte le questioni, nel caso specifico anche per sapere cosa potrebbe succedere se si continuasse a pretendere pagamenti non dovuti.

La storiella dello stolto, del dito e della luna ci insegna che non è al dito che bisogna guardare, ma a ciò che esso indica.
Nella storia di oggi potremmo vedere tre dita rivolte verso altrettanti errori piuttosto gravi e potremmo, forse, ritenere che queste immaginarie dita, metafora di precisi intenti accusatori, certe volte sarebbe meglio reciderle sul nascere, a fin di bene, come si fa con la potatura degli alberi.

Gruppo Consiliare “Per Scalea”.