Il Parco Lavalva ridotto ad una discarica vera e propria. Dalla foce fino a Buonvicino passando per i Comuni di Diamante, Maierà e Buonvicino, il parco è diventato luogo dove si può andare a scaricare qualsiasi rifiuto. Per primo è proprio lo stesso Comune di Diamante che nonostante diverse denunce, ancora usa la piazzola sotto il cavalcavia e quella dell’ex maneggio come luogo di stoccaggio dei rifiuti e luogo di contenimento di rifiuti di ogni genere e sfalci dalle delinquenziali potature che vengono bruciate con tutta tranquillità. Dopo l’ultima grande piena l’alveo del fiume è pieno di detriti e alberi caduti che potrebbero in una prossima grossa piena essere da ostacolo al fiume stesso creando allagamenti nei terreni adiacenti. La situazione di abbandono riteniamo che sia gravissima e che un’area che potrebbe essere un fiore all’occhiello del nostro Comune è oramai destinata al degrado più completo. Non esiste un progetto di riqualificazione complessivo che possa far rivivere il parco che al momento è senza un responsabile. L’unico progetto che abbiamo visto è quello dell’innalzamento del tetto della palestra per il costo di 400 mila euro. Altri comuni fanno piani di bonifiche, costruiscono piscine coperte, creano percorsi ambientali per le scuole, e questa amministrazione non riesce a creare niente che possa andare in UNA DIREZIONE DI RIQUALIFICAZIONE GENERALE DELL’INTERA AREA. Sono finiti i tempi propagandistici delle passeggiate ecologiche che qualche politico di tiro faceva, sono finiti i tempi dei grandi servizi giornalistici con le foto degli alberi segati e dei piccoli bidoncini pieni di immondizie da far vedere, oggi tutto è allineato e silenzioso e si vorrebbe che tutti lo facessero. Noi non ci stiamo e continuiamo nel nostro lavoro di attenzione, ricevendo sollecitazioni e foto da diversi cittadini, riguardanti le problematiche ambientali del nostro paese ridotto da questa amministrazione ad un deserto vero e proprio. Tutto è in completo abbandono, e il parco Lavalva è la metafora dell’intero paese, funzionano solo i servizi essenziali , mentre l’amministrazione comunale, rosa da scontri di potere interni a essa stessa, annaspa nel buio. Cirella è ridotta peggio, completamente desertificata, piena di immondizie ovunque e con i beni archeologici in pieno abbandono. Così le contrade che in consiglio comunale hanno detto essere pulite e che invece sono in pieno abbandono, compresa la famosa fontana di Cammarote, entrata negli obiettivi di questa amministrazione come punto di riferimento elettoralistico. Il Covid non c’entra niente, è solo una scusante e lo possiamo vedere negli altri paesi dove la vita amministrativa continua e le amministrazioni lavorano sodo per il benessere del proprio paese , inventandosi le cose più assurde, vedi il Comune di Santa Maria del Cedro diventato in pochi anni il fiore all’occhiello dell’intera costa tirrenica. Ma qui a Diamante, Cirella e campagne restiamo in eterna campagna elettorale con il sindaco Ernesto Magorno in fuga dal proprio paese e alla ricerca di un posto per le prossime elezioni regionali dell’11 aprile, scatenando così nella sua stessa maggioranza la corsa alla successione . I silenzi di questa amministrazione sull’inchiesta Re Nudo, gli incarichi dati per la gestione del PSC e del porto, dimostrano solo la precarietà di questa amministrazione che distribuisce contentini a destra ed a manca, e che può cadere da un momento all’altro completando così il disastro della propria gestione. Noi aspettiamo e vigiliamo.


COMITATO DIFESA AMBIENTE

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