Di seguito la nota dell’Associazione Ferrovie in Calabria a sostegno della proposta di riattivare nel periodo estivo della stazione ferroviaria di San Nicola Arcella:

1. Lungo la Ferrovia Tirrenica Meridionale, tra Battipaglia e Reggio Calabria Centrale, sono purtroppo numerose le fermate ed ex stazioni dismesse. In alcuni casi si è trattato di scelte dettate da cambiamenti consistenti nei flussi di viaggiatori, specie sulle brevi distanze, in altri casi dalla effettiva scarsa frequentazione di alcuni impianti: questo fattore, unito alla costante velocizzazione della più importante dorsale ferroviaria di collegamento tra la Calabria ed il resto d’Italia, ha portato alla chiusura di 13 piccole stazioni. Tra queste, la fermata di San Nicola Arcella, posta tra le stazioni di Praja-Ajeta-Tortora e Scalea-Santa Domenica Talao. Un impianto effettivamente poco utilizzato, nonostante la sua posizione estremamente strategica, a poche centinaia di metri dal sito naturalistico dell’Arcomagno, che annualmente richiama migliaia di turisti provenienti anche dal resto d’Italia e dall’estero.  L’Unione delle Associazione della Riviera dei Cedri e del Pollino, una realtà composta da 60 fra Consorzi, Accademie, Pro Loco, Cooperative sociali ed Associazioni varie, coordinata da Ettore Simone Durante, autore della nota da noi condivisa, dallo scorso mese di settembre si sta muovendo in collaborazione con la Regione Calabria e con il Comune di San Nicola Arcella per riattivare lo storico scalo ferroviario dismesso ubicato a pochi metri da questo importante sito naturalistico, raggiunto nei periodi estivi da centinaia di persone ogni giorno. L’Associazione Ferrovie in Calabria, da sempre promotrice della mobilità su ferro come volano per lo sviluppo turistico, oltre ad essere un sistema di mobilità poco impattante a livello ambientale, sostiene fortemente questa importante proposta, e lo farà anche nelle sedi istituzionali preposte, in coordinamento con le 60 realtà territoriali promotrici dell’iniziativa: i numeri generati dalla fermata di San Nicola Arcella erano molto bassi, prima della sua dismissione, ma lo erano perchè erano riferiti ad un periodo in cui il sito naturalistico dell’Arcomagno non era così noto e ambito dai flussi turistici. Al giorno d’oggi, va interamente ripensato il concetto di mobilità su rotaia, anche sulle principali direttrici ferroviarie, riutilizzando quegli impianti erroneamente dismessi nel passato e, eventualmente, costruendone di nuovi liddove assenti (basti pensare al caso di Caminia, sulla linea Ionica tra Soverato e Catanzaro Lido). Una curiosità: questa fermata è posta nell’unico punto intermedio di intersezione tra il vecchio tracciato a binario unico della Ferrovia Tirrenica Meridionale e quello nuovo a doppio binario, costruito nel 1951 tra le stazioni di Praia e Scalea, contestualmente alla dismissione di un vecchio Posto di Movimento denominato proprio “Raddoppio Arcomagno”, posto probabilmente in galleria, tra la fermata di San Nicola Arcella e la vecchia stazione di Praia.

La Regione Calabria, attraverso l’interessamento del Consigliere Regionale Antonio De Caprio, fin dal primo momento sensibile alle sollecitazioni delle associazione, ha avviato attraverso il Dipartimento Trasporti l’iter finalizzato alla realizzazione dell’opera, per cui adesso la parola é passata ad RFI che a breve dovrà quantificare il costo e la fattibilità dell’opera. Già alcuni anni fa, quando il sito non era così visitato, il Sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele aveva richiesto l’attivazione del servizio  per favorire la mobilità e ridurre le emissioni di smog.

Già alcuni anni fa, quando il sito non era così visitato, il Sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele aveva richiesto l’attivazione dello scalo per favorire la mobilità e ridurre le emissioni di smog.

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