Si è svolta nella serata di ieri, 4 gennaio 2021, in Lamezia Terme, alla presenza dei figli Walter, Giulia e Paolo e dei nipoti, la commemorazione del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, barbaramente uccisi in un agguato mafioso il 4 gennaio 1992.
Presso la Cattedrale di Lamezia Terme, il Vescovo, Mons. Giuseppe Schillaci, ha celebrato una messa in suffragio, nel corso della quale ha posto in evidenza il valore di testimonianza del sacrificio dei coniugi Aversa, che ha illuminato e continua a illuminare di nuova luce il cammino della comunità lametina, rendendola consapevole della necessità di perseguire, ognuno nel proprio percorso di vita, quei valori di legalità, verità e giustizia, propri anche dell’insegnamento cristiano.
Il Questore della provincia di Catanzaro, Mario Finocchiaro, nell’esaltare, a suo volta, il valore del sacrificio del Sovrintendente Capo Aversa, caduto a causa del suo impegno in difesa della legalità in un territorio purtroppo infestato dalla criminalità organizzata, ha inquadrato il gravissimo fatto delittuoso nell’ambito della strategia di attacco frontale allo Stato messa in atto dalle organizzazioni mafiose all’inizio degli anni ’90, anche con metodi terroristici, come testimoniato dal coinvolgimento nell’omicidio del poliziotto anche della moglie. Quel momento storico ha segnato il culmine della pericolosità delle mafie, ma anche l’inizio di un declino dovuto a una presa di coscienza collettiva che ha consentito una maggiore efficacia dell’azione di contrasto messa in atto dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura e il progressivo sgretolamento dell’area di consenso sociale di cui, purtroppo, in alcuni territori le mafie godevano.
Inoltre, il Questore ha ricordato la figura professionale del Sovrintendente Capo Aversa, responsabile della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, poliziotto “di strada”, conoscitore profondo della realtà criminale del territorio, che ha svolto il suo lavoro a 360° sia nei confronti del livello “militare” della criminalità ma anche contro i livelli più nascosti e sfuggenti del mondo mafioso, compiendo il proprio dovere senza timore, pur consapevole dei rischi ai quali sarebbe andato incontro.
Per queste sue eccellenti qualità rappresentava un sicuro punto di riferimento per i colleghi, che riusciva a motivare e coinvolgere con il suo esempio di poliziotto e di cittadino.
La cerimonia, alla quale, oltre ai familiari, hanno preso parte esponenti delle diverse Istituzioni civili e militari della provincia di Catanzaro e del Comune di Lamezia Terme, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e delle organizzazioni sindacali del personale, si è conclusa con la deposizione di un cuscino di fiori alla lapide che ricorda il tragico evento, posta nel portico del palazzo, in corso Numistrano, che ospitava la sede del Commissariato di P.S. all’epoca del duplice omicidio.
Dopo la deposizione, il Questore ha dato lettura del telegramma, con il quale il Prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ha rinnovato ai familiari del Sovrintendente Capo Aversa e della moglie i sensi della vicinanza e della riconoscenza dell’Amministrazione, in ricordo del sacrificio dei loro congiunti.