“Premettendo che in merito a quanto riportato relativamente all’arbitrato tra la Società ed i Comuni, si riscontra una esposizione limitativa e distorta della realtà, a partire dal fatto che si riporta il 2009 come attivazione dell’arbitrato al posto del 2007. Per quanto attiene l’iniziativa di attivare il procedimento di trasformazione della Concessione termale, stimolata dall’allora Consigliere regionale Carlo Guccione (nel 2015), si tiene a precisare che tale attività fu tutt’altro che soddisfacente per le Amministrazioni comunali. I Comuni si trovano, infatti, dopo anni di discussione ed interlocuzione con la Regione Calabria, una Concessione temporanea di 30 anni che decorre dal 2006 e scade nel 2036, al posto di una Concessione di natura perpetua, rilasciata in termini di legge e, purtroppo, modificata in maniera del tutto anomala ed arbitraria. Tale trasformazione, infatti, non era contemplata affatto nella normativa di settore e non era nemmeno del tutto “dovuta”. Pertanto, tale iniziativa, che ha bloccato i Comuni per diversi anni, avviata proprio in concomitanza alla prossimità della scadenza del contratto tra i Comuni e la Società S.A.TE.CA. S.p.A. (che nel contempo aveva presentato istanza di rinnovazione della Concessione a proprio nome direttamente alla Regione Calabria, in palese violazione di ogni norma), si può facilmente capire a chi facesse più comodo…AI COMUNI CERTAMENTE NO! Il ricorso presentato dai Comuni in relazione al Decreto di Concessione temporanea è stato un tentativo, seppur tardivo, di cercare il ripristino delle condizioni di perpetuità della Concessione; quello presentato dalla Società è stato invece, l’ennesimo tentativo di togliere ai Comuni e alle comunità di Acquappesa e Guardia il diritto alla stessa. Proprio sul concetto che le Terme Luigiane sono un patrimonio universale da valorizzare per permetterne il migliore sfruttamento da parte di tutti, i Sindaci si stanno impegnando per regolarizzare giuridicamente gli atti, adeguando le condizioni di gestione ai tempi e soprattutto, facendo sì che la risorsa termale possa essere sfruttata in un contesto di libera concorrenza e non di monopolio con solo una Società (la S.A.TE.CA.). Il compendio termale delle “Terme Luigiane” non è pensabile che nel 2021 si presenti al mondo nello stato di degrado ed abbandono in cui si trova, aprendo le attività terapeutiche e di benessere solo 4-5 mesi all’anno. In questi termini, i Sindaci, altresì, ritengono che le attività termali, non si debbano chiudere, bensì ampliare e rilanciare. La Società S.A.TE.CA. S.p.A. che negli anni si è resa proprietaria di strutture proprie ubicate all’esterno del compendio termale di proprietà dei Comuni, alla luce della disponibilità di continuità delle attività proposta dai Comuni, potrebbe tranquillamente continuare ad offrire i servizi termali e non soltanto pretendere il regime di monopolio che sussiste da oltre 80 anni” È quanto dichiarano Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, rispettivamente primo cittadino dei comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese.