A distanza di un paio di mesi dal suo insediamento, finalmente il commissario alla sanità Guido Longo ha proceduto alla nomina dei commissari di Asp e Aziende Ospedaliere. Nomi che sono già da alcuni giorni nella testa del prefetto o di chi “comanda” realmente (ci sono tanti “pupari” nella sanità calabrese commissariata, come sanno anche le pietre) e da ieri sera sono anche sulla scrivania del presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì. Ma difficilmente si arriverà a una condivisione dei profili dei nuovi manager richiesta dal pensiero declinato nel decreto Calabria. Anzi, l’impressione è che si vada verso la riproposizione di trame e scenari già sperimentati in passato sulla pelle dei calabresi. Sussurri e voci della Cittadella preannunciano una resistenza netta. Il vertice che si è tenuto ieri in serata s’è concluso con la decisione di respingere l’offerta del commissario.
Non ci sarà, dunque, nessuna condivisione sui nomi selezionati da Longo senza alcun coinvolgimento della Regione. Dunque, la decisione spetterà al livello superiore. Sarà Palazzo Chigi a valutare e a nominare. E salvo clamorosi colpi di scena, la scelta dovrebbe cadere proprio sui profili indicati dal commissario. Sette e non nove, perché restano commissariate le Asp di Reggio e Catanzaro, sciolte per infiltrazioni della ’ndrangheta. I candidati manager sono: Vincenzo Carlo La Regina (Asp Cosenza); Isabella Mastrobuono (Azienda ospedaliera Cosenza); Giuseppe Giuliano (Policlinico “Mater Domini” Catanzaro); Francesco Procopio (Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, Catanzaro); Maria Bernardi (Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia); Domenico Sperlì (Azienda sanitaria provinciale di Crotone); Jole Fantozzi (Azienda ospedaliera di Reggio Calabria). Quest’ultima è l’unica ad essere riconfermata. Vanno via, tra la soddisfazione generale, le due commissarie del Nord che hanno ammorbato Cosenza nell’ultimo anno e mezzo ovvero Giuseppina Panizzoli e Simonetta Bettelini (Fonte Iacchite.blog)