Si é tenuto questa mattina presso l’ingresso dell’Ospedale San Francesco di Paola, un sit-in di protesta voluto al fine di denunciare pubblicamente l’ennesimo ritardo nell’attivazione del reparto di Terapia Intensiva. Un reparto costato 350mila euro, che, nonostante gli impegni assunti e le promesse (ultime quelle del presidente f.f Spirlì) ad oggi ancora fermo. Un caso strano, se, come gli stessi presenti hanno fatto notare, “A Cetraro in 15 giorni hanno allestito posti letto per reparto Covid-19”.
La Protesta, lanciata dal consigliere regionale, Graziano Di Natale, è stata accolta da molti amministratori del Tirreno Cosentino. Tra questi, è significativo l’intervento del primo cittadino di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo “Se le regole sul distanziamento ci chiedono di essere distanti o divisi, noi dobbiamo essere, d’altra parte, più uniti che mai, tra cittadini ed istituzioni, per affrontare sia la pandemia, che il gravissimo problema della sanità della nostra regione. Una drammatica criticità, che ci ha portato a divenire la cenerentola d’Italia.Un concetto che ho ribadisco durante la manifestazione organizzata davanti l’ospedale civile “San Francesco” di Paola.
Chiedo con forza, l’attivazione dei quattro posti di terapia intensiva. Una battaglia di civiltà, che dobbiamo portare avanti, tutti insieme. Così come faremo domani, a Roma, di fronte la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Dopo gli spunti del dott. Cosimo De Tommaso, e del sindaco di Paola, avv. Roberto Perrotta, il segretario-Questore dell’assemblea regionale, ha tuonato, in un intervento teso a smontare ogni teoria campanilistica sulla mancata attivazione della rianimazione, puntando il dito nei confronti del direttore dello Spoke Paola-Cetraro, e della dottoressa Bellettini dell’Asp di Cosenza.
Durissimi, alcuni passaggi del suo intervento, volti a smascherare un presunto castello di bugie celatosi dietro i ritardi “….Mi hanno persino chiamato per cercare di placarmi in vista di questa manifestazione pacifica, ma io non ho nessuna paura di denunciare pubblicamente. Se, entro 48 ore non riceverò notizie certe, dormirò qui per protesta. Questa non è la battaglia di Graziano Di Natale, ma di tutti noi per un diritto e per avere giustizia..Vietano persino al personale sanitario di manifestare.”.
Di seguito, riportiamo il contenuto video dell’intervento del vicepresidente della commissione regionale contro la Ndrangheta. Un fiume in piena che non ha risparmiato (Quasi) nessuno. BUONA VISIONE.