“Quando l’impreparazione e l’inadeguatezza è tale da non consentire di conoscere le proprie competenze in merito al ruolo che si sta svolgendo ed è dinanzi alle telecamere che si apprende di essere tenuti alla redazione del programma operativo per il Covid-19 in Calabria, non possono esserci giustificazioni di sorta.
E la pezza è peggio del buco se, nell’intervista che ieri sera doveva essere chiarificatrice, non si riescono a dare risposte su quanti siano i posti di terapia intensiva in Calabria o sul perché si disconoscesse che il piano della rete ospedaliera Covid fosse stato già redatto e, soprattutto, sul perché molte cose non siano state denunciate prima, piuttosto che gridare al complotto (e al malore su cui indagare) oggi.

Abbiamo tutti piena consapevolezza di quanto sia torbida la gestione della sanità in Calabria, degli interessi economici e politici perseguiti sulla pelle delle persone,
e dei sacrifici dei nostri medici e operatori sanitari per curare e salvare centinaia e migliaia di vite in condizioni sempre più precarie. Una situazione talmente intricata, da rendere spesso difficile comprendere quando cominci l’incompetenza e dove inizino eventuali trame ordite da “menti raffinatissime”. Se si era deciso due anni fa di affidare il commissariamento sanitario della Regione Calabria ad un Generale dei Carabinieri era proprio per dare un segnale ed una garanzia di legalità, di affidabilità oltre che di competenza.
E se nel corso della gestione dovessero essere sorte questioni di rilievo giudiziario, dovrà essere compito della magistratura fare chiarezza.

Alla luce delle recenti interviste, che hanno creato evidentemente forte imbarazzo e sconcerto tra tutti noi, cittadini e parlamentari calabresi, la risolutezza con cui il presidente Conte ha annunciato l’immediata sostituzione di Cotticelli era un atto dovuto.
Ma era altrettanto doveroso dare un segnale forte di discontinuità, che non può ravvisarsi nella nomina di Giuseppe Zuccatelli quale commissario straordinario della sanità calabrese. Ciò non solo per le teorie che rasentano il negazionismo ed espresse con colorito vigore, ma anche per questioni passate relative al caso non chiarito dei tamponi scomparsi e non processati, o per le concessioni ASP con proprietari di cliniche private.

È per tale ragione che prendo le distanze da tale nomina, chiedendo possa essere prontamente riveduta in concomitanza con l’approvazione del prossimo ed imminente Decreto Calabria bis”

Laura Ferrara, Europarlamentare Movimento Cinque Stelle.

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