Abbiamo atteso finora, prima di dire la nostra, per capire come mai il comune di Praia a Mare avesse abbattuto tutte le piante degli storici oleandri presenti da decessi nello spazio pedonale tra via Nicola Maiorana e via Reggio Calabria. Queste piante ornavano con i loro fiori colorati ed il verde lo spazio tra le case e la via pubblica. Pensavamo che almeno al loro posto venissero collocati esemplari adulti della stessa specie.
Abbiamo constatato invece che sono stati piantati altissimi palmizi che quasi già superano i tetti delle case. Queste piante in tale contesto urbano vincolato si collocano come “un cavolo a merenda” oltre a costituire nel loro insieme una vera e propria bruttura paesaggistica. Di storici oleandri ve ne sono altrove: nella traverse ai lati della Piazza della Resistenza, nella traversa tra l’ex Banco di Napoli e la Chiesa madre del ” Sacro Cuore”, casomai privi di adeguata cura ed attenzione: cosa dobbiamo aspettarci per queste piante, lo stesso trattamento riservato agli oleandri di via Luigi Giugni? Ma e’ un’abitudine consolidata, ormai, che si preferisce estirpare anziché curare.
Ma non sarebbe più virtuosamente economico provvedendo ad una cura costante e periodica consultando tecnici competenti?
Più volte Italia Nostra si e’ premurata di suggerire un’attenzione più accurata e qualificata di molte piante del verde cittadino e specialmente di quelle che costituiscono l’alberatura del Viale della Liberta’, insieme al Grande pioppo di Via Turati che è stato orribilmente mutilato. Sono poi stati divelti per un diverso arredo urbano tante piante e al posto degli alberi sono state poste strutture metalliche non chiaramente identificabili la cui utilità e decorativita’ non si ravvisa in alcun modo.
Perché piantare nel centro storico palmizi tanto alti in una zona centrale e con caseggiati bassi?
Non si stravolge così l’aspetto del paese?
Ecco questi sono gli interrogativi che attendono una risposta.
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