Ad oltre una settimana dall’efferato delitto consumato a Belvedere Marittimo (CS) ai danni della sig.ra Aneliya Dimova, le Acli Provinciali (Coordinamento Donne, Acli Colf, Acli “Sunflower”) esprimono la loro vicinanza ai familiari e a tutti gli amici.

Aneliya era una donna di origine Bulgara, che con il suo lavoro, con la sua disponibilità e docilità di carattere si era ben integrata nella comunità, godendo della stima di tutti coloro che l’avevano conosciuta.

Il suo omicidio, oltre che sconvolgere l’intera cittadinanza, è l’ennesimo grido di allarme!

Il reo, siamo certe, verrà presto assicurato alla Giustizia!

La Magistratura e le Forze dell’Ordine, cui va il nostro plauso e la nostra completa fiducia, come negli altri casi, sbroglieranno la complessa matassa e individueranno il colpevole!

Ma questo è un momento triste per l’intera comunità civile!

In Italia, secondo i dati forniti dalla testata giornalistica “La Repubblica” del 18.07.2020, “Mentre nel 2019 le vittime donne costituivano il 35% degli omicidi totali, nel 2020 l’incidenza delle stesse si attesta al 45%”.

Nella comunità Belvederese, si contano ben tre femminicidi dal 2013.

Ricordiamo l’omicidio della sig.ra Iolanda Nocito nel gennaio 2013, della giovane Silvana Rodrigues De Matos nel dicembre 2015 e, infine, della sig.ra Aneliya Dimova.

E a questi si aggiungono centinaia dei reati consumati tra le mura domestiche, non sempre denunciati!

Questi dati impongono una seria riflessione.

Ogni delitto è una sconfitta sociale, e i delitti contro le persone maggiormente deboli per genere, razza o età, sono indice di un allarme sociale che non può essere trascurato!

Nessun motivo, nessuna ragione può generare tanta violenza che culmina con la perdita di una vita umana!

Mentre le Forze dell’Ordine in collaborazione con le Amministrazioni territoriali lavorano per garantire la sicurezza, associazioni e istituzioni con compiti educativi non possono dimenticare il loro ruolo di promozione del rispetto della vita umana e conseguente condanna di tutti quei comportamenti subdoli di sottomissione con violenza fisica e morale delle persone maggiormente esposte (donne, bambini, anziani e diversamente abili).

E’ necessario che le Istituzioni preposte, le Associazioni presenti sul territorio e i cittadini continuino, insieme, nella loro azione di pedagogia sociale divenendo, sempre di più, operatori di pace tra le persone, coniugando sempre libertà e solidarietà, specie nella nostra realtà dove all’impegno ordinario deve aggiungersi quello di una grande tensione ideale e morale affinchè i mali antichi di ordine sociale e civile siano estirpati.

Le Acli ci sono.

Lo dobbiamo ad Anelya e a tutte le altre vittime!

Il Presidente Provinciale

         Acli Cosenza

Caterina De Rose

Coordinamento donne

         Acli Cosenza

Antonella Covelli

Coordinatrice Territoriale    

       Acli Colf Cosenza

Maria Donato

Responsabile progetto

       “Sunflowers”

Santina Bruno