Sono felice di notare che ad Amantea è nato un certo fermento associativo e politico. Ne sono felice perché vuol dire che si ha interesse per la cosa pubblica, si manifesta partecipazione e coinvolgimento verso la propria città tanto bistrattata e così malridotta. Amantea ha sicuramente bisogno dell’apporto reale di tutti noi per uscire dalle sabbie mobili nella quale è intrappolata.
A questo interesse vivo, sincero e altruistico io non sono nuovo. Chi conosce la mia storia di uomo e di amministratore di questa città, sa anche quanto mi sono speso per Amantea, senza se e senza ma, fino a pagarne un prezzo alto che non mi apparteneva.
Sono stato sempre vicino ai ceti sociali disagiati, ho fatto RINASCERE il calcio ad AMANTEA che era letteralmente scomparso, mi sono adoperato per la costruzione di uno STADIO che era il fiore all’occhiello di tutta la CALABRIA, ho creato opportunità lavorative per tanti concittadini amanteani, mi sono interessato già nel 2003 del problema dell’acqua commissionando uno studio geologico che aveva appurato la presenza di falde acquifere sulle nostre colline. Amantea è ricca d’acqua ed è veramente assurdo vivere come se per noi fosse una risorsa carente. Mi fermo qua. QUESTA È STORIA. Purtroppo però, improvvisamente, sono stato bloccato ed ho assistito da lontano e per lungo tempo al declino inesorabile di Amantea. Da lontano e per lungo tempo perché sono ormai 13 anni che non ricopro alcun ruolo gestionale e, in questo lasso di tempo, non ho mai smesso di interessarmi di tutte quelle problematiche che attanagliano la città. Anche quando mi sono trovato all’opposizione ho cercato di non far leva sul mio ruolo per emergere come singolo, ma ho sempre ragionato nell’ottica collettiva, operando con equilibrio. Fare opposizione non significa fare ostruzionismo né premere con forza per un commissariamento che, a mio parere, SI SAREBBE POTUTO EVITARE, scansando così l’ipotesi di un ulteriore patimento in termini gestionali per Amantea.
Dunque, a chi taccia ogni mia azione come strumentale, a chi guarda alla mia persona come “al vecchio” che vuole spacciarsi per nuovo, a chi gioca ad attaccare sulle vicende personali perché non ha altro argomento da sostenere, vorrei dire di stare tranquillo, sono trasparente come il mio passato e il mio presente mostra: per Amantea avrò sempre qualcosa da dire e da fare.
Non smetterò mai di guardare alla mia città come ad una squadra che deve vincere il campionato (la metafora del calcio mi è sempre piaciuta) e, che sia in campo, in panchina o dagli spalti, avrò sempre quel fermento nel cuore che oggi vedo spuntare ovunque. Spero sia sincero come quello che mi accompagna da ormai tantissimi anni.

Tommaso Signorelli