Di Antonello Troya
È finito addirittura sulle pagine dei quotidiani nazionali e sui più importanti siti di informazione online: il sindaco-senatore Ernesto Magorno dichiara guerra allo spaccio di droga: a Diamante è finita la pacchia di chi sperava di specularci sopra. E ce n’ha per tutti, a cominciare dai proprietari delle discoteche, dove si spaccia in quantità industriale, sino ad arrivare al gruppo di minoranza del consiglio comunale di Diamante, definendoli “Sciacalli”.
Questi ultimi nella giornata di ieri avevano diffuso un comunicato stampa dove, pur esprimendo solidarietà per il grave fatto criminale accaduto, si sottolineava il fallimento della politica del sindaco. E nella diretta streaming Magorno li attacca, i quattro della minoranza, e li definisce “Sciacalli”, né più né meno per definire chi comanda. E questa volta comanda lui. Nel discorso organizzato nella diretta live dal suo ufficio stampa Magorno non usa mezze parole: l’aggressione subita aveva il fine di mortificare la città. Hanno malmenato con pistole e pugni di ferro chiunque si presentasse sul loro cammino. “La reazione coraggiosa dei miei concittadini – ha detto ancora Magorno – è stata quella di evitare il peggio, sino all’arrivo delle forze dell’ordine. E siamo riusciti a farli arrestare tutti. Abbiamo dimostrato di essere una città che sa difendersi”. Insomma c’è un clima di odio verso il sindaco, reo di aver orientato la sua linea politica verso il contrasto alla droga. E alla minoranza che aveva diffuso un documento contro il primo cittadino, li definisce quattro sciacalli: “Luridi vermi, sporchi vigliacchi”.