In Calabria acque limpide e buona cucina: i migliori ristoranti vista mare
In Calabria acque limpide e buona cucina: i migliori ristoranti vista mare
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Un itinerario al sapore di sole, vento, bellezza e salsedine per raccontare la regione in 11 indirizzi da non perdere.

di Sara Sbaffi

Fonte: Repubblica Sapori 

Quasi 800 km di costa, due mari a bagnarla e 14 bandiere blu. La Calabria, dalla turchese Costa degli Dei alle spiagge rosse di Capo Rizzuto, dalle alte scogliere della Riviera dei Cedri alla sabbia bianca della Costa degli Aranci, è una delle destinazioni ideali per un turismo lento e rilassante, lontano dagli assembramenti, alla scoperta di piccoli borghi, di insenature nascoste, percorsi nel verde e ristoranti vista Tirreno o Jonio dove gustare le specialità del territorio. Ecco allora una serie di indirizzi per mangiare con i piedi nell’acqua nella regione che detiene il 10% dell’intero patrimonio costiero d’Italia, raccontati nella nuova guida di Repubblica dedicata al “Mare della Calabria”.

L’A Gourmet L’AccademiaIn un palazzo in stile Liberty, l’Accademia si trova sul lungomare con vista panoramica sullo stretto. Nasce nel 1995 per onorare Jim Jansen, personaggio vissuto a Lazzaro negli anni Settanta, pittore di corte di re Baldovino del Belgio. Dal 2014 il ristorante prende il nome di L’A Gourmet L’Accademia; qui lo chef Filippo Cogliandro crea viaggi gastronomici con piatti della tradizione culinaria del Mediterraneo, rigorosamente rispettando la stagionalità. La carta dei vini presenta oltre trecento etichette di cui la metà circa regionali. Da gustare specialità come il crudo di spada e baccalà marinati con i sapori di Calabria, il cocktail di gamberi rossi e mojito e anche i fagioli occhio nero con gelato al basilico.

GLAUCOUn panorama mozzafiato, qui ci si siede in uno dei tavoli della terrazza sospesa sul mare di Scilla. Dal 1947 il ristorante di Fortunata Pontillo propone piatti di pesce fresco. Insalata di polipo e spada marinato rientrano tra gli assaggi dell’antipasto. Tra i primi i Paccheri con tocchetti di spada e pomodorini o i Girasoli ripieni di gamberi e conditi con pesto di rucola. Per secondo il Pescespada alla ghiotta o la Ricciola in salsa di barbabietola. Da provare la torta setteveli mandorle e pistacchio fatta in casa o il Tartufo di Pizzo Calabro.

IL CASATOUna palafitta che si tuffa direttamente nel mare cristallino di Chianalea, con vista sul castello e sul porto. In palazzo signorile di fine ‘500 si specchia nell’acqua e ospita il ristorante e l’hotel. Il menu propone piatti di pesce classici e della tradizione come l’antipasto misto crudo o il polpo alla griglia con misticanza, la fileja con vongole zucchine e pesto al pistacchio o i tagliolini al nero di seppia. Tra i secondi da provare la tagliata di alalunga con cestino di grana rucola e formaggio fresco o il tortino di spatola su crema di patate dell’Aspromonte. Carta dei dolci: millefoglie ai fichi o semifreddo allo zabaglione con amaretti e cioccolato. Le camere dell’hotel in moderno stile total white con soffitti in legno, si affacciano anch’esse sul mare con piccoli e romantici terrazzini.

SAN DOMENICODalla terrazza si gode uno dei panorami più suggestivi sul Tirreno. Tanta bellezza viene sostenuta da una cucina fortemente legata ad esso, nell’essenza e nella ricchezza. Bruno Tassone è uno degli interpreti più vivaci della ristorazione contemporanea calabrese. L’indole si riscontra nel piatto, sempre ben equilibrato tra armonie e contrasti, tra evocazioni di tradizioni antiche e visioni più moderne del repertorio culinario del territorio. La creatività è ben equilibrata. Mai eccessiva. Perché il focus del giovane chef rimane la freschezza della materia prima, in primis del pescato, e del vasto paniere agroalimentare che vanta questa regione. La location, moderna, dai toni tenui, elegante e accogliente, rende l’assaggio confortevole. Mentre i toni turchesi del mare gli conferiscono quell’aura da cartolina difficile da dimenticare. Si comincia con un simbolo dei fondali su cui si affaccia dall’alto il ristorante, il gambero rosso marinato al bergamotto, stracciatella di bufala e basilico fritto. Altro antipasto legato all’usanza gastronomica delle famiglie calabresi è il baccala con humus di ceci servito con brodo di funghi e ginepro. Omaggio a uno dei repertori simbolo della Calabria è la stroncatura con bottaga di tonno, olio al cedro e mandorle tostate. Nel repertorio di Tassone non può non mancare l’evocazione del gelato che ha fatto la fama di Pizzo. Lo interpreta con una emulsione al 70% di cioccolato fondente e una di cioccolato bianco con nocciola e passion fruti, cialda di cioccolato e gelato al caffè.

PIETRAMARE NATURAL FOODIn Calabria acque limpide e buona cucina: i migliori ristoranti vista mareA soli venti metri dal mare technicolor di Isola Capo Rizzuto, il ristorante si trova all’interno della struttura cinque stelle del Praia Art Resort. Pochi tavoli in un ambiente raffinato per questo ristorante Stella Michelin con una cucina marinara e circondato dall’ambiente magico del resort dove la macchia mediterranea che profuma di mirto e lentisco, nonché il mar Ionio con baie, promontori e antiche torri d’avvistamento fanno da contorno. Da sempre è una tappa gourmet in una vacanza calabrese per assaggiare i prodotti del territorio sapientemente trasformati. L’imprenditore Raffaele Vrenna ha affidato il restyling nell’estetica e nei contenuti a Raffaele Vitale, architetto e cuoco, che ha disegnato e realizzato alcuni dei più bei ristoranti della regione. Il menu racconta di ravioli di polpo in crema di patate con ricotta affumicata e semi di pomodoro, tagliata di tonno con scarola ripassata e mosto di vino; per finire con le note zuccherate della millefoglie con crema pasticceria e amarene o una panna cotta con pomodori, fragole e basilico.

PIMM’SSi trova sopra la baia delle Roccette e del cosiddetto “mare picciulu”. Il panorama offre uno scorcio impressionante a strapiombo sull’incantevole rupe di Tropea. Dal balcone si può ammirare il santuario di Santa Maria dell’Isola di Tropea, simbolo della città che troneggia su un promontorio di fronte alla spiaggia. Il romanticissimo tavolo davanti a questa finestra è chiamato “degli ziti”, cioè dei fidanzati. Il menu propone ricette della tradizione con una particolare attenzione ai piatti a base di pesce fresco, come gli spaghetti ai ricci o le linguine al nero di seppia, che variano in base alla disponibilità della materia prima e della stagionalità. Tra i piatti più richiesti la frittura di pesce e il tonno ai semi di sesamo con cipolla di Tropea. Dolce il finale con una vasta scelta di tartufi di pizzo o il semifreddo alla liquirizia e quello alle mandorle.

L’APPRODODi fronte al porto e al suggestivo lungomare di Vibo Marina, passano tre generazioni della famiglia Lo Preiato e una cucina solida di mare. Il progetto di Pino Lo Preiato e Concetta Greco, è un monumento della ristorazione calabrese. Semplicità ed eleganza, è questo lo stile che contraddistingue Lapprodo, dalla sala al piatto. La selezione delle materie prime risponde alla filosofia del fare rete, del sostegno alle piccole produzioni, su cui si fonda il progetto del locale. Ogni assaggio apre una finestra sul variegato patrimonio agroalimentare e sulla biodiversità che vanta questa regione. A partire dal pescato, come nel sauté di gamberoni rossi di Capo Vaticano con cannellini di San Constatino, tortino riso carnaroli di Sibari e bottarga di tonno o nel trancio di nasello, con fonduta di scamorza affumicata, asparagi e pinoli tostati. Lapprodo affonda le radici nella cultura e nella memoria casalinga. Un esempio è la stroncatura, con crema di cipolle di Tropea e tartare di tonno. L’identità non viene mai persa di vista, nemmeno sul finire del pasto quando fanno il loro ingresso a tavola la crema di ricotta, con fichi glassati e castagne al mosto cotto o il crumble di pistacchio salato, sorbetto ai lamponi, macaron alla vaniglia, e gel all’Amaro del Capo. Una importante e ampia carta dei vini sostiene il valore del racconto messo in scena dal ristorante, composta dai grandi nomi alle aziende locali, storiche e nuove.

SABBIA D’ORO

Il ristorante è in una posizione molto favorevole, a confine tra la spiaggia di Diamante e Belvedere Marittimo. Fa parte dello stabilimento balneare che si trova in una naturale insenatura tra gli scogli e presenta una sabbia dorata stile caraibico. Palmiro e Anna Raffo rispettivamente in sala e in cucina, aiutati dai figli, sono una squadra consolidata. La cucina è a base di pesce, tradizionale e cambia secondo la stagionalità e della disponibilità del pescato. Da provare gli “gnocchetti Sabbia d’Oro” con gamberi sgusciati, rucola, radicchio e peperoncino, le “tagliatelle giallomare”, i taglierini alle seppioline, fiori di zucca, rana pescatrice, aglio e poco peperoncino. Tra i secondi: lo “Spada Arraganato”, pesce spada con pane raffermo, origano, olio extravergine, aglio e vino. Un’anima piccante ce l’hanno anche i dolci, come la Crostata del Diavolo, farcita con confettura di peperoncino e marmellata di arance arricchita da mandorle pelate, ottimo anche il babà al cedro.

DA LUCIO  Un posto incantevole, una terrazza dove pranzare e poi soltanto un breve tratto di spiaggia vi separerà dal mare. Il panorama spazia sul bellissimo isolotto dove sono i ruderi di una torre costiera d’avvistamento. Il ristorante ricorda una piccola locanda marinara, con due sale, una interna e una esterna che consiste in un’ ampia e spaziosa terrazza coperta dove prevalgono i colori del legno e del bianco. I piatti si rifanno alla tradizione e puntano sulla freschezza della materia prima e sulla stagionalità. Il menu, alla carta, cambia giornalmente in base alla disponibilità del pescato. L’ antipasto è caldo freddo con  carpaccio di polpo e salmone, una bruschetta con tonno, alici marinate e insalata di mare, fritelline e l’iconica frittata arriganata con alici e pane raffermo. Come primi grandi classici della cucina marinara, si può scegliere tra: spaghetti con le vongole, risotto alla pescatora, paccheri al pesce spada, linguine all’astice e la specialità della casa gli spaghetti del pirata con cozze, aglio, olio e mollica di pane sbriciolata. Come secondi una proposta di fritture e grigliate di pesce e pezzi unici di pesce preparati a seconda della disponibilità. Dolci fatti in casa tra cui sorbetto al limone e varie crostate. Vino locale.

SANTABARBARA 1789Il mare è proprio lì, a un passo, e dal fresco della collina immersa tra i vigneti si ammira in tutto il suo splendore, dallo Stretto di Messina all’arcipelago delle Eolie, un panorama da togliere il fiato. Aperto da quindici anni, si può cenare sulla sua romantica veranda gustando piatti realizzati con materie prime aspromontane. Un antipasto con diversi assaggi di pesce. Tra i primi cannelloni ripieni di pesce spada o parmigiana bianca di pesce spada con melanzane e scorza di limone. Ancora alalunga con cipollata in agrodolce Per concludere con ricotta con mandorle e pistacchi.

TROPICALUn angolo di paradiso direttamente sul mare, che da stabilimento storico di Tropea è diventato anche un ristorante vero e proprio. La spiaggia è a un passo e la vista sul Tirreno impagabile. Qui le materie prime del territorio – il freschissimo pescato del Mediterraneo in primis – sono elaborate con estro e creatività. A decidere la carta, giorno per giorno, sono i mari, tra alici marinate con peperoni arrosto e salsa al caprino, lo spaghetto del pastificio Mancini con vongole veraci oppure la spatola grigliata con mandorle, liquirizia e insalata riccia. Tra i dolci spicca la mousse al cioccolato bianco con cuore di pere sciroppate e crumble al muscovado.

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