Il PD del commissario oggi ha sprecato una buona occasione: l’inaugurazione dei locali della federazione commissariata di Cosenza è stata gestita con la angusta logica propria di una gestione burocratica rivolta esclusivamente alle dinamiche correntizie interne.
I giornalisti e i pochissimi militanti che hanno partecipato oggi alla conferenza stampa di Marco Miccoli sono rimasti evidentemente delusi. Invece di ascoltare, infatti, quali propositi ha il PD della provincia di Cosenza per affrontare l’emergenza sanitaria e soprattutto economica si sono ritrovati ad ascoltare uno spento commissario che si è soffermato su tematiche interne al PD e sulla tattica politica di basso cabotaggio. Insomma, una sortita quella di Miccoli senza idee e senza proposte politiche.
Si potrebbe convenire che oggi a Cosenza è andato in scena il vero volto di un commissariamento senza qualità, animato solo dalla volontà di dare prova muscolare della forza di detenere solo la rappresentanza legale del simbolo del PD.
Del resto, non poteva essere diversamente dal momento che proprio la nomina di Miccoli è stata espressione del peggior correntismo romanocentrico.
Si è avventurato, così, su un terreno assai scivoloso.
Sull’organizzazione dei circoli di proprietà, oltretutto, proprio lui è il meno indicato a sollevare un problema visto che invece di affrontarlo per come e dove effettivamente si manifesta lo sta vivacemente fomentando. Gli suggeriamo, intanto,di non importare nella Federazione di Cosenza il modello romano di cui è stato protagonista. Ancora è vivo nella memoria il dossier di Fabrizio Barca sui circoli romani: inesistenti, chiusi, proprietà privata di qualche cacicco, inaccessibili ai cittadini ed ai simpatizzanti.
Oggi dobbiamo solo sperare vivamente che quegli errori non vengano riprodotti e importati in Calabria.
Con l’iniziativa odierna i calabresi si sono sentiti ancora più soli e defraudati,poiché hanno appreso che il PD, per tramite di Miccoli, non ha nulla da dire, niente da proporre, nessun contenuto da portare all’attenzione dell’opinione pubblica calabrese. Dei grandi temi, come quelli dell’Alta velocità, dello sviluppo infrastrutture del Sud e sulle politiche fiscali di “vantaggio“, del sostegno al reddito ed alle imprese, del rilancio del turismo e dell’agricoltura invece non abbiamo sentito neanche un accenno. L’assillo del commissario è evidentemente solo quello di come escludere non le correnti (ne abbiamo contate almeno 15 a livello nazionale alle quali in maniera riverente e con fare da semaforo Miccoli si rivolge in qualità di coordinatore della segreteria nazionale) ma chi esprime un punto di vista diverso e di dissenso.

Azione riformista – Area politico-culturale PD Calabria