«Deve finire per sempre la colonizzazione della sanità calabrese con manager settentrionali. L’annunciata nomina della veronese Simonetta Bettelini quale commissario dell’Asp di Cosenza rivela un inspiegabile cortocircuito nel governo nazionale. La prescelta sarebbe in quota Lega, secondo la stampa». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che domanda: «La gradirebbero i fratelli Gentile o dietro le quinte ci sarebbe qualche altro “vescovo” della politica? La storia dei nuovi ospedali calabresi e di Infrastrutture Lombarde non ha insegnato alcunché? E il ministro Speranza guarda la Monnalisa?». «Ho appreso – prosegue – la notizia dai giornali, anche se a Roma si ventilava il nome della Bettelini. Nessuno ha voluto condividere questa decisione con i parlamentari calabresi della maggioranza di governo, né del Movimento 5 Stelle né del Pd. La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, si è assunta la responsabilità di dichiarare al Fatto di Calabria che a lei e al commissario Saverio Coticelli risulta che Bettelini figura nell’elenco nazionale degli idonei alla nomina a direttore generale. Il nominativo invece non c’è, nell’elenco di giugno 2020. Ciò legittima il sospetto sulle origini politiche dell’operazione. Sia chiaro, per legge non è obbligatorio – precisa il deputato M5S – pescare i commissari straordinari delle aziende del Servizio sanitario calabrese da questo elenco nazionale. Tuttavia, qui c’è un grosso problema politico, duplice. Da un lato noi parlamentari della maggioranza siamo tenuti sistematicamente all’oscuro, il che è molto grave; dall’altro si continuano a escludere manager calabresi, come se avessero la peste o fossero geneticamente pericolosi. Eppure la commissaria dell’ospedale di Reggio Calabria, l’unica calabrese, ha lavorato benissimo e molto meglio dei suoi colleghi del Nord. Peccato che a Roma e a Catanzaro non se ne siano accorti». «Nei mesi scorsi – conclude Sapia – c’era stato il contropiede della burocrazia ministeriale con la nomina di Maria Crocco quale sub-commissario alla Sanità regionale. Ora dovremmo anche subire in silenzio il mistero dell’incarico alla Bettelini, che andrebbe a dirigere per pochi mesi l’Asp più grande d’Italia senza conoscerne guai e pupari? Oggi stesso interrogherò il ministro Speranza, accà nisciuno è fesso».