Il Movimento Civico “ Praia bene comune” prende atto che con la parziale integrazione fatta attraverso l’ordinanza n. 279 del 05\06\2020 si è posto qualche correttivo per quando concerne il nucleo familiare.
Ma in seguito a esposizioni di pensieri da parte di più persone, che hanno generato una serie di discussioni meritevoli di attenzione e ascolto da parte della politica, chiediamo al Sindaco di porre ulteriori integrazioni all’ordinanza della discordia, per meglio adattarla alle esigenze di un paese che vive principalmente di turismo e di presenze derivante per buona parte da seconde case sempre però senza perdere mai di vista quelle che sono le regole basilari per evitare un uso improprio delle stesse.
Noi del Movimento Civico “Praia bene comune” riteniamo che sia fondamentale dare delle regole rispettose e in linea con l’emergenza epidemiologica in atto ma allo stesso tempo più snelle e che non vadano a creare ulteriore confusione e malumore.
Noi siamo convinti che anche nella vostra maggioranza ci sia la volontà politica di risolvere la questione, ne è riprova un post dell’Assessore Marsiglia dove da delle spiegazioni per meglio comprendere e fare chiarezza, peccato però che le parole scritte dall’Assessore non trovano riscontro nel contenuto dell’ordinanza più volte menzionata.
E’ per queste ragioni, forti della convinzione che con il dialogo si può solo trarre vantaggio per tutti, e facendo nostre le segnalazioni giunte al movimento da diversi cittadini, chiediamo a lei Sindaco di fare sue le modifiche che andiamo a proporle:
1) Sostituire l’obbligo di comunicazione 10/15 sostituendola con le modalità indicate nell’ordinanza regionale n. 49 del 03\06\2020 così come espresse al punto 3 “Dal 3 giugno 2020 le persone fisiche che arrivano nel territorio regionale, anche per soggiornarvi temporaneamente, dovranno registrarsi prima del proprio arrivo, attraverso il portale www.rcovid19.it, raggiungibile anche dalla pagina www.emergenzacovid.regione.calabria.it, impegnandosi a comunicare al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente eventuale comparsa di sintomi COVID-19 correlati” e contestualmente sempre prima dell’arrivo comunicare al comune, previa creazione di un form apposito sul sito dell’ente, luogo di provenienza e indirizzo di soggiorno nonché la durata della permanenza e numero degli occupanti.
2) Che il numero di occupanti per alloggio delle case date in locazione venga determinato sulla base dei mq nelle misure così come disposto dal Decreto Ministeriale della Sanità del 05\07\1975 Art. 2 Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14, per i primi 4 abitanti, ed a mq 10, per ciascuno dei successivi. Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone. Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14. Le stanze da letto, il soggiorno e la cucina debbono essere provvisti di finestra apribile. Così da determinare il numero degli occupanti in base alla grandezza dell’immobile, il rapporto persone/mq risulterebbe essere più equo e bilanciato (un appartamento di 100mq non può avere le stesse limitazioni di uno da 50mq
3) Crediamo si renda necessario ulteriore integrazione su la tipologia degli occupanti, di fatto nella parziale integrazione fatta con l’ordinanza n. 279 sono arrivate delle precisazioni ma in queste restano fuori ad esempio gli “amici” quindi sarebbe forse più corretto preoccuparsi dell’aspetto numerico invece che porre dei vincoli sulla tipologia degli occupanti nello stesso alloggio, in modo da evitare che persone senza alcun legame ma stretti da rapporti di amicizia si vedano preclusa la possibilità di soggiornare a Praia a Mare.
4) abolire l’obbligo da parte dei proprietari, degli affittuari e degli albergatori e delle altre tipologie di strutture ricettive da lei citate, dei test sierologici rapidi per il Covid-19 in quanto tali test vanno fatti in ambienti decontaminati alla presenza di personale medico, non certo da un cameriere in una stanza d’albergo. Anzi suggeriamo di predisporre una campagna di sensibilizzazione ai test sierologici che devono essere messe a disposizione dall’ente e non dai proprietari/affittuari
5) La responsabilità di raccogliere le autocertificazioni deve essere degli organi comunali e non dei proprietari, anche a mezzo PEC.
Condividiamo che lo stato d’emergenza sanitario ancora in atto non ci permette di abbassare la guardia e soprattutto si rende necessario la tracciabilità delle persone ai fini di tutelare la salute di tutti, ma tutto ciò non deve portare a limitazioni eccessive tali da mettere a rischio la presenza di turisti nella stagione estiva recando un danno inestimabile all’economia del paese. Certi di una vostra celere e cortese risposta le porgiamo i nostri distinti saluti