ATO di Cosenza se ci sei batti un colpo! Il tavolino parlante rimane muto. E non poteva essere diversamente, poiché l’ATO non fa altro che registrare fallimenti. Da più di 2 anni ha a disposizione ben 42 milioni di euro per realizzare l’eco distretto della provincia di Cosenza; ebbene, cosa fa l’illustre presidente dell’ATO, avv. Manna? Chiede alla regione di nominare un commissario ad acta, ammettendo che l’ATO non è in grado di scegliere un sito ove realizzare l’impianto.
Ci si lamenta sempre nel Mezzogiorno di non avere risorse. La verità è che spesso le risorse ci sono ma non si sanno spendere. I riformisti a Rende, realizzando viale Parco/Principe e il Parco Acquatico Santa Chiara, hanno dimostrato di avere quella capacità realizzatrice che spesso manca alle nostre latitudini. Inoltre, c’è l’emergenza e le ditte che gestiscono gli impianti non sanno dove depositare gli scarti. Cosa fa l’ATO di Cosenza? Non riesce a definire le procedure per utilizzare la discarica di San Giovanni in Fiore e, addirittura, riceve una diffida dalla Regione Calabria, la quale intima al presidente Manna di completare l’iter procedurale, minacciando di intervenire in via sostitutiva.
Ma qual è il rapporto reale tra la Regione e l’ATO della provincia di Cosenza? Un rapporto strano, all’insegna della più grande confusione; alimentata anche dalle liti tra il Sindaco di Rende ed il Sindaco di Cosenza. La città capoluogo si lamenta con l’ATO per la disparità di trattamento per i conferimenti presso l’impianto privato. E il Sindaco di Rende, che come al solito finge di non capire, fa rispondere l’amministratore di Calabra Maceri. Alla confusione amministrativa si aggiunge la confusione istituzionale.
Non c’è da meravigliarsi, dunque, se la città di Rende è diventata la pattumiera della provincia di Cosenza, dove arrivano da 600 a 800 tonnellate di rifiuti al giorno, per l’inefficienza dell’ATO che non riesce a realizzare l’eco distretto pur avendo le risorse. La verità è che tutti gli Enti competenti in materia di rifiuti, Regione, ATO, comuni, dovrebbero finalmente prendere il “toro per le corna” e programmare la realizzazione di un impianto di smaltimento ad alta tecnologia, assolutamente non inquinante, che semplifichi l’espletamento del servizio e lo renda meno gravoso per il cittadino. Per intanto, preghiamo Sant’Antonio, affinché continui ad illuminare l’eroico Sindaco di Mendicino.
On. Sandro Principe, Consigliere Comunale di Rende della Federazione Riformista