Alla vigilia della fase 2, prevista a partire da domani, lunedì 4 maggio, il governo ha pubblicato le risposte alle domande frequenti (Faq) sul nuovo decreto della presidenza del consiglio che sarà in vigore a partire appunto da lunedì 4 maggio. La lista pubblicata da Palazzo Chigi affronta alcuni dei nodi più discussi in questi giorni e sui quali maggiore è stata la confusione: dagli spostamenti alle attività motorie fino alle possibilità di incontrare persone, gli ormai famosi “affetti stabili”.
In particolare, si cerca di chiarire quali visite saranno autorizzate all’interno della stessa Regione e chi deve essere considerato un “congiunto“. Si tratta, si legge, di “coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”. Nel documento non si specifica come sarà accertato “lo stabile legame affettivo”. Anche se sembra di poter escludere dalla definizione gli amici. Fonti di governo, interpellate dall’agenzia Ansa dopo l’uscita delle Faq interpretative del dpcm sulla fase 2 hanno infatti chiarito che sulla base della attuale normativa non si possono ritenere inclusi.
Via libera invece all’attività motoria, non solo nei pressi della propria abitazione e nei parchi, ma resta chiaro che non si può uscire dalla propria regione se non – una volta sola – per tornare nella propria residenza o domicilio, se per il lockdown si era rimasti bloccati altrove. Resta, invece, un margine di incertezza sul divieto a raggiungere le seconde case: il tema non è esplicitamente trattato nell Faq, salvo l’esplicito divieto in caso la seconda abitazione sia fuori dalla regione di residenza. Ma in serata sono state ancora una volta fonti di governo a fare sapere alle agenzie che “il principio cardine dal 4 maggio resta che gli spostamenti si fanno per motivi di salute, lavoro o necessità. Lo spostamento alla seconda casa non è una necessità”.
Al contrario, all’interno della regione di residenza diventano più facili gli spostamenti. E sembra allentarsi – ma si attendono indicazioni dal Viminale – gli obblighi di autocertificazione: per chi va al lavoro sarà sufficiente esibire un tesserino. Ripartono anche esami universitari e lauree in presenza, purché si possano tenere le distanze, sono possibili attività di restauro e laboratori e tirocini universitari. Riaprono i concessionari d’auto.
Il dpcm firmato domenica scorsa dal premier Conte prevede comunque mascherine per tutti, sia nei luoghi accessibili al pubblico, sia sui mezzi di trasporto. Si possono usare anche mascherine autoprodotte ma sono esentati i bambini sotto i sei anni. I bambini possono godere della riapertura dei parchi e delle ville, dove però restano chiuse le aree giochi. Resta comunque il divieto di assembramento, non solo nei luoghi pubblici ma anche in quelli privati. Ma si può tornare a fare sport e correre anche lontano da casa, ma sempre da soli e tenendo dagli altri una distanza di due metri: ci si può muovere anche in auto o bus per andare a correre. Si possono fare passeggiate, anche con i bambini, a un metro di distanza da altri. Ripartono gli allenamenti individuali degli atleti.
Ancora niente messe, anche se è arrivata in serata l’intesa con la Cei per le linee guida di un accordo, che consentirà, nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere la celebrazione delle messe. A darne notizia il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, che ha commentato la definizione di un Protocollo di massima, relativo alla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche. L’ipotesi è che la celebrazione sia dapprima possibile solo all’aperto, per poi essere estesa alle chiese verso la fine del mese di maggio. Già da lunedì, invece, si potranno celebrare i funerali, con un massimo di 15 persone e obbligo di mascherina, e si potrà andare nei cimiteri, laddove le amministrazioni locali decidano di riaprire.
Restano chiuse anche le scuole, ma riaprono i centri diurni per i disabili e si valuta di permettere da fine mese o a giugno l’apertura di asili nido e centri estivi. Fino al 18 maggio serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, parrucchieri e barbieri, ristoranti e bar. La novità è che dal 4 maggio è permessa non solo la consegna di cibo a domicilio ma anche il take away.