A Paola, nella città del Santo, da ieri si respira un’aria davvero diversa, più triste. La comunità vive l’emergenza coronavirus, ma i primi quattro giorni del mese di Maggio, sono da sempre speciali per i Paolani, e non solo.
Poiché sempre forti di quel legame verso San Francesco di Paola, in occasione della festa regionale in suo onore, il nostro amore si sente maggiormente, quasi fosse un legame insolubile, un senso di appartenenza difficile da spiegare a chi non ha mai provato simili brividi lungo la schiena
Purtroppo, l’emergenza sanitaria non ha reso possibile la consueta festa, rinnovata di anno in anno. Non ci sarà spazio per le celebrazioni religiose, quali il Mantello, non sarà possibile partecipare all’accensione della Lampada. Non ci sarà posto neanche per la consegna delle chiavi in Piazza Cancello. Annullato anche il programma civile spalmato nei 4 giorni. Niente fiera, niente ospite musicale il 2 sera, niente giostre. Sebbene il coronavirus ci abbia costretto a non poter “Vivere” concretamente nulla di tutto questo, ogni devoto al Santo avrà modo di pregare ed onorare la figura di San Francesco anche da casa, nel profondo del proprio cuore. Partendo proprio da quest’ultimo aspetto, ovvero “Pregare il Santo anche da Casa”, nelle ultime ore, sono circolati malumori ( seppure legittimi ) sul web sulle modalità ridotte dei festeggiamenti voluti dall’amministrazione in sinergia con i Frati Minimi. Al centro della discordia, la scelta di far girare tra le strade della città di Paola una vela, al posto del busto del Santo. Il popolo paolano, inutile dirlo, avrebbe preferito il busto, o una reliquia, per un saluto commosso, anche da dietro una finestra, o da un balcone.
Attendendoci alle dichiarazioni del sindaco Roberto Perrotta, evince che:
“In ottemperanza alle più recenti disposizioni nazionali, il Programma predisposto dal Comune di Paola per celebrare il “4 Maggio” (anche per ciò che riguarda la parte “civile”), non contempla la circolazione del tradizionale Simulacro del Santo né quella del Sacro Mantello, per le vie della Città.
Tenendo presente la prescrizione relativa ai possibili assembramenti, è stata considerata l’eventualità che molti, giustamente richiamati dal passaggio delle sacralità in ostensione, potessero recarsi in strada, creando le condizioni per potenziali “rischi contagio” della comunità.
Inoltre, tenendo presente quanto detto stamane, nel corso dell’intervento celebrativo del 1° Maggio, dal M. R. P. Francesco Trebisonda, Correttore Provinciale dell’Ordine dei Minimi, relativamente alla volontà di svolgere – in un futuro libero dalla minaccia del Covid-19 – i Solenni Festeggiamenti in Onore di San Francesco di Paola così come tradizione vuole, ogni cosa “a Suo tempo” sarà fatta e ogni consuetudine sarà rispettata”
Sembrerebbe esserci un chiaro diniego della Prefettura di Cosenza sulla forma richiesta dal popolo paolano. Senza volerci addentrare nelle scelte degli organi preposti, e lontani dal voler creare polemiche in un momento simile, come qualcun’altro ha tentato di fare, ci chiediamo se non sia possibile far girare il Busto su di un camioncino o qualsivoglia mezzo, magari accompagnato da una pattuglia (delle forze dell’ordine) dei Vigili Urbani, pronta a vigilare che nessun cittadino, venga colto dalla voglia irrefrenabile di baciare la reliquia. In fondo, pensiamo, che se La Governatrice Jole Santelli abbia dato fiducia ai calabresi consentendo di bere un caffé ad un tavolino all’aperto, che male potrebbe esserci, nel promuovere la soluzione sopracitata, nel massimo del rispetto delle regole. La città di Paola, finora ha mantenuto un comportamento esemplare, probabilmente meriteremmo anche noi, fiducia. Capiamo che la prefettura voglia garantire l’ordine pubblico, ma ad una “Processione” solitaria di una reliquia, è auspicabile che nessun Paolano avrebbe il barbaro coraggio di trasgredire, forte anche del senso di amore verso il proprio Santo. Ripetiamo: Non vogliamo polemizzare con nessuno, siamo consapevoli che per pregare San Francesco, basti una preghiera, ma se vela è, busto forse poteva essere.
Di questo avviso, sembrano essere i tifosi della Paolana. Gruppo di giovani e meno giovani di diversa estrazione sociale, unito nel tifo organizzato per la squadra della Città. Gli Ultras, hanno lanciato un’accorato appello. Un monito dettato dalla genuinità spontanea di chi diventa megafono del pensiero popolare. Di seguito, riportiamo parte della “Nota” dei tifosi paolani, ampiamente condivisa su Facebook, al solo fine di dimostrare la bontà di questa proposta
“….Quest’anno causa questo maledetto virus i solenni festeggiamenti subiranno un drastico ridimensionamento, ma ad avere la peggio secondo i tifosi della Paolana, che sono insorti sul web, saranno i comuni cittadini che aspettavano questo giorno con trepidazione….” Ed ancora
“Basterebbe per essere contenti vedere una sola reliquia del Santo e non un’inutile vela. ….Con la presente chiediamo se sia possibile, confidando nel buon senso dei Paolani nel rispettare il DPCM, far girare una reliquia del Santo tra le vie principali della Città. In fede gli ultras Paola”.
Sulla sicurezza pubblica, si è espresso oggi il presidente del consiglio comunale, Graziano Di Natale “Sono triste quanto tutti voi. Mi state scrivendo in tanti e mi sento gravato di molte responsabilità che mi assumo per quello che è il mio ruolo.
Ai miei concittadini, che hanno chiesto la possibilità di far passare il Santo Mantello di San Francesco per la Città senza che le persone scendessero dalle abitazioni, dico che purtroppo non è possibile.
Il Sindaco, l’Amministrazione Comunale, i Frati Minimi hanno fatto di tutto, ed anche io sono intervenuto personalmente, per cercare di esaudire questo desiderio dei paolani in questi giorni particolari.
Purtroppo le Autorità preposte all’ordine pubblico non hanno dato il loro assenso”. Infine una promessa da parte del consigliere regionale
“Ci rifaremo, vi prometto che ci rifaremo
Stiamo uniti e ne usciremo”.