“Non è cosa esclusiva di Amantea, ovviamente, in tutto il territorio nazionale ciò avviene. Nelle civiltà umane vessilli, bandiere, striscioni, banner, stendardi, gonfaloni sono chiari simboli di identità, di appartenenza sociale, di affiliazione ideologica. La loro presenza, nei momenti e nei luoghi particolari, procura una sottile vibrazione dovuta al coinvolgimento emotivo verso quel simbolo e quella circostanza.
Tralasciando i casi estremi come le guerre in cui la bandiera esprime orgoglio nazionale, tali simboli evidenziano esclusivamente contesti ed eventi in senso positivo. Ad essi si possono aggiungere, con valenza per i credenti, anche i damaschi esposti ai balconi durante le processioni religiose.
In tale circostanza, però, trattasi di una avversità inattesa e angosciante, che imperversa in tutto il mondo, che produce apprensione, paura, angustia.
In questo caso è necessario reagire, trovare la forza di superare la calamità incombente, unire gli sforzi e la volontà risolutrice. E cosa ciò può determinare se non la bandiera nazionale? Quel Tricolore che attraversa lo Stivale dalle Alpi a Lampedusa, che somma tante pagine territoriali facendone un testo unico al mondo? Si, solo la bandiera nazionale”.


Di Antonio Cima