Riceviamo e Pubblichiamo

“Pur comprendendo le “particolari preoccupazioni” del collega Mario Marino e della Governatrice on.le Jole Santelli, ritengo non giustificabili le ulteriori misure di proroga delle restrizioni emesse per San Lucido con la recente nuova ordinanza n. 33 del 18-04-2020. I dati epidemiologici ci dicono che il numero di nuovi casi da COVID 19, grazie a Dio, si è bloccato negli ultimi dieci giorni, quello dei guariti è aumentato e che la maggior parte dei soggetti positivi in isolamento domiciliare è, quasi tutta asintomatica o lievemente sintomatica ed è circoscritta all’interno dei loro nuclei familiari senza propagazione del contagio all’esterno. Anche questo numero, a mio avviso, dovrebbe essere diminuito, non essendo clinicamente possibile che 43 positivi non si siano ancora negativizzati dopo un così lungo periodo di cura e riposo.
Io credo, invece, che la Regione Calabria sarebbe dovuta intervenire su San Lucido molto più tempestivamente ed incisivamente per bloccare sul nascere la contagiosità del coronavirus; avrebbe dovuto far rispettare più rigorosamente le quarantene obbligatorie o creare le “residenze dedicate”, pur previste da un’ Ordinanza regionale disattesa ed effettuare gli screening di massa con i test rapidi, così come, in ambo i casi, io avevo proposto, insieme al collega Piero Borsani; avrebbe dovuto dare priorità ed urgenza alla effettuazione dei tamponi che vanno avanti a rilento ed i cui risultati tardano ad arrivare; e non intervenire in maniera postuma con una proroga assai discutibile di chiusura ulteriore del Paese ed avrebbe dovuto far funzionare le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) che ancora non sono state create, disattendendo, anche in questo caso, un’altra Ordinanza regionale.
La “zona rossa”, questa si, sta ghettizzando il Comune di San Lucido ormai assurto alla cronaca nazionale, gogna mediatica che si sarebbe potuta evitare con l’individuazione anzi tempo di un “isolamento residenziale”, già sperimentato positivamente in altre Regioni e previsto anche dal Dipartimento di Igiene Pubblica dell’A.S.P. e da una stessa ordinanza regionale che, ancora oggi, non è stata fatta rispettare e che non sarebbe certamente stato un “lager” o un “lazzaretto”, come Qualcuno impropriamente lo ha definito, ma avrebbe di gran lunga limitato la propagazione interfamiliare che si è, purtroppo, verificata.
La proroga della “zona rossa” per San Lucido continua ulteriormente a danneggiare l’immagine del nostro Comune, la sua economia ed il suo turismo alle soglie della stagione estiva e tale Ordinanza Regionale, a mio avviso, non ha più alcun fondamento scientifico, considerato che, per contenere la contagiosità del virus è solo necessario osservare tre regole: mantenere il distanziamento sociale, usare le protezioni di barriera e lavarsi e disinfettarsi le mani. Noi, a San Lucido, stiamo facendo molto più di questo.
La popolazione di San Lucido non può ulteriormente rimanere carcerata a casa, non può più essere considerata come gente appestata, anche dai comuni viciniori, non può più essere penalizzata economicamente e moralmente e, pertanto, propongo che la Governatrice Santelli, d’intesa con il Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.P. di Cosenza, debba ritirare, con ogni necessaria urgenza, l’Ordinanza di “proroga delle ulteriori misure restrittive integrative a quelle adottate a livello regionale e nazionale fino al 03 Maggio 2020” per il bene del nostro Paese già ridotto allo stremo di ogni tolleranza e sacrificio”.

Dott. Francesco Nunziata – Medico Direttore Sanitario