Immaginiamo il tonfo al cuore che avranno provato i separatisti Lumbard nell’osservare il “loro” Alberto da Giussano che invita a “scegliere calabrese”.
Già perchè la campagna promossa “a cura della Vicepresidenza della Regione Calabria” sembra destinata più a promuovere il simbolo leghista che i prodotti calabresi.
Imbarazzante, poi, la circostanza che lo scontrino che campeggia nel manifesto, riguardi un cetriolo finlandese e ricorda molto quelli emessi da una nota multinazionale tedesca.
Insomma più che i prodotti calabresi, sembra si sia voluto sponsorizzare un partito… come fosse un ortaggio.
Vogliamo augurarci che non sia un tributo che il Vicegovernatore Spirlì abbia dovuto pagare per l’incarico ottenuto.

Certo, che la campagna elettorale non fosse mai terminata, lo si era intuito, ma che si giungesse a far circolare un manifesto, probabilmente pagato da tutti i Calabresi, per sponsorizzare un partito, appare davvero imbarazzante.

Dispiace dover sottolineare come in piena emergenza e mentre si contano le vittime di questo terribile virus – afferma Francesco Di Lieto del Codacons – ci sia qualcuno che non riesca a fermare la macchina di una spudorata campagna elettorale.

E’ doveroso che il ViceGovernatore chiarisca come abbia potuto pensare ad una irresponsabile speculazione sulle difficoltà della nostra economia, lasciandosi andare ad una pessima caduta di stile.
Sarebbe il caso che il Governatore ed il suo Vice spiegassero a cosa è servito marchiare con il simbolo della Lega un manifesto pagato dalla Regione.
Di certo non a rendere più digeribile il “cetriolo finlandese”.