“Oggi sicuramente abbiamo una specializzazione nel contrasto mafie e condivisone non solo di banche dati, ma di uomini. Ma in un momento come quello attuale di grandissima delicatezza, le mafie mirano a infiltrare l’economia e a stringere relazioni con le istituzioni e la politica”. Lo dice il procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, che prosegue

“Il disagio sociale attuale, la difficoltà, apre alle mafie un doppio piano di azione, quello del consenso sociale nei territori in cui sono radicate, ed economico”, aggiunge. In quello economico, il loro obiettivo è “la conquista di settori vasti, nei quali si inseriscono ogni qual volta c’è emergenza”. E “il grande pericolo è la loro forza economica che esprimono”.

“Noi stimiamo – esemplifica Cafiero de Raho – che la ‘ndrangheta fatturi 30 miliardi l’anno solo con gli stupefacenti”. Ma le mafie “là dove c’è opportunità investono loro ricchezze. In momento difficoltà entreranno loro e non Stato con i suoi sostegni”. “Lo Stato deve difendere l’economia legale e azionare meccanismi di controllo necessari, non ridotti a burocratizzazione del sistema”, l’invito del procuratore Antimafia. “Lo Stato deve essere vicino alle imprese e impedire alle mafie di entrare”, ribadisce, e per fare questo “deve dare soldi e in fretta e controllare che quel che dà venga utilizzato dalle imprese”. Sanità e costruzioni ricorda Cafiero de Raho, sono settori “di maggiore spesa pubblica evidente a questi due settori tendono le mafie”. Con una crisi di liquidità “si rischia l’assalto delle mafie all’economia legale”.

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