Nessuna emergenza è più emergenza di un’altra, ciò vale a dire che ogni giorno, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dal momento in cui è stato istituito, è utilizzato per affrontare ogni tipo di emergenza. Per coloro i quali, i “provincialotti” – che oggi hanno gridato allo scandalo per aver chiesto di rimpinguare l’organico dei VVF. con i precari già formati – se non sapessero cosa vuol dire emergenza, specifichiamo che questo sostantivo femminile significa: situazione di crisi e/o pericolo da affrontare con tempestività e risolutezza. Il significato di questo termine ultimamente viene utilizzato a proprio piacimento, questa emergenza sicuramente ha messo in ginocchio il nostro paese, ma ricordiamo chi ha che fare con questo genere di disastro ogni giorno, non fa differenza tra le emergenze, ecco perché c’è personale altamente formato ed addestrato per fronteggiare sia fisicamente che psicologicamente per fronteggiare catastrofi del genere. Purtroppo ci ritroviamo obbligati a sottolineare che questo personale non è mai stato valorizzato e nostro malgrado c’è ne stiamo rendendo conto solo ora, nel momento della necessità.
Le nostre risorse come nazione sono state concentrare su altri interessi che non comprendevano la incolumità pubblica, questo è il prezzo da pagare per la poca attenzione che è stata data al bene della comunità. L’Italia è stata la nazione dello “sforna precari”, senza contare che la precarietà uccide tre volte: la prima è perché sei nato senza diritti e muori continuando a non averli pur dando il servizio che sei chiamato a svolgere nei Comandi Provinciali VV.F. e nei Distaccamenti VV.F. periferici; secondo è perché sei vulnerabile non potendo pretendere niente e dovendo ottemperare ai tuoi compiti con un numero invisibile e ricattabile e per ultimo quando cerchi di far capire che sei realmente utile nonostante precari VV.F. ti additano come un soggetto che “OSA” chiedere la stabilizzazione!
Praticamente la colpa non è di chi ti ha creato la precarietà, ma tua che non chini la testa verso chi vuole ancora tenerti schiavo del sistema di precarizzazione, nonostante le lotte esclusive dell’Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco assieme a l’intera classe lavoratrice che hanno vinto la battaglia eliminando per sempre il cerchio del precariato nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed oggi il Governo con iniziative estemporanee lo riaprire?
Come USB Vigili del Fuoco Calabria vogliamo evidenziare che sulle spalle dei Vigili del Fuoco Permanenti e Precari promettendo mari e monti, soprattutto quelli del perimetro calabrese, partendo proprio dall’attuale maggioranza governativa, ed oggi il “Conte bis” ha stanziato attraverso un Decreto Legge 900.000 € per riaprire di nuovo il bacino dei richiami temporanei di (14 gg) dei precari VV.F. , dopo aver messo una pietra tombale anni fa.
Il Coordinamento USB Vigili del Fuoco (unico Sindacato “ufficiale” e rappresentativo della categoria attraverso Accertamento rappresentatività Aran) a firma di tutta la classe lavoratrice della Calabria e di tutte le regioni d’Italia, la settimana scorsa (18 marzo 2020) ha inviato tempestivamente una missiva di revisione e di modifica indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno, al Sottosegretario agli Interni, al Ministro del Lavoro e per conoscenza a tutti i Parlamentari e Senatori a seguito della vergognosa riapertura del precariato nei Vigili del Fuoco
abbiamo detto:
«Egregi, a seguito della lettura del DPCM scorso e del Decreto Legge n° 18 del 17 marzo 2020, dove all’art. 74 vengono previste risorse per i richiami del personale discontinuo nei vari Comandi Provinciali VV.F. messi allo stremo da turnazioni di 24 ore continuative. e impossibilità di fruizione di periodi di ferie ed altro.
Tutto quello che ci viene restituito dalle statistiche nazionali è allarmante, l’aggiornamento ci dice che i lavoratori continuano a lavorare senza DPI e si ammalano, una gravità della malattia che appare molto più dura in tutte le regioni se consideriamo che i tamponi vengono effettuati prevalentemente solo su soggetti sintomatici; la preoccupazione di trasmissione del virus è ampiamente preoccupante, forse siamo nella fase peggiore dello svilupparsi del contagio.
Abbiamo inteso scriverVI come USB Precari Vigili del Fuoco, al fine di evidenziaVI che non è concepibile nella fase attuale con un contingente di personale già formato ed in graduatoria pronto ad essere inserito negli organi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che si utilizzino fondi temporanei senza prendere in considerazione l’assunzione di queste 5.000 unità precarie che attendono da anni una stabilizzazione.
Un contingente che darebbe respiro al Corpo Nazionale e renderebbe un servizio di soccorso efficace ed efficiente alla popolazione, alla luce che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è in prima linea in questa emergenza.
Quindi non abbiamo chiesto la QUESTUA a nessuno, vi sono procedure già avviate soldi già stanziati, invece di procedere a formare altro precariato in una fase come questa è OPPORTUNO – che l’utilizzo dei fondi stanziati debba essere utilizzato a rimpolpare le file dei vari Comandi Provinciali attraverso “L’ASSUNZIONE DIRETTA” del personale precario VV.F. sopracitato, già facente parte della procedura di stabilizzazione.
E rammentiamo per chi ha gli occhi foderati, che come in ogni emergenza di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco scendono e sono in campo per l’epidemia Covid-19 , tutti i Comandi Provinciali VV.F. sono stati allertati: a disposizione di Comuni e Prefetture, tutti i Dirigenti Provinciali hanno ricevuto comunicazione sul territorio dove si ricorda a tutti di essere: «Componente fondamentale e portante del Sistema Nazionale di Protezione Civile». E che ci sono già state diverse esigenze rappresentate dai Sindaci di diversi Comuni.
Autobotti antincendio adibiti a mezzi di igienizzazione…impiego di VV.F. per Igienizzare locali pubblici e aree esterne…per trasporti e assistenza logistica…e soprattutto abbiamo messo a disposizione – L’esperienza dei nuclei NBCR, specialisti “chiamati a intervenire in situazioni eccezionali” proprio quando esiste un fondato pericolo di contagio.
Questi servizi alla popolazione “NON” si effettuano con le chiacchiere ma con un organico formato ed adeguato.