Il Ministro Bonafede, con nota del 20 febbraio, ha decretato la cessazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Cetraro a partire dal prossimo mese di marzo nonostante l’Amministrazione avesse nell’ultimo periodo individuato pratiche soluzioni atte a garantirne il corretto funzionamento, per come notificato al Presidente del Tribunale di Paola e da quest’ultimo autorizzato. Nonostante il Comune in questi anni abbia garantito il personale e gli uffici accollandosi tutte le relative spese per il funzionamento dell’Ufficio sostituendosi di fatto allo Stato e in deroga a quel principio di sussidiarietà che è alla base dell’ordinamento democratico, il Ministro, già dal novembre scorso ne ha decretato la soppressione lasciando di fatto sguarnito l’intero comprensorio che di tutto ha bisogno tranne che di vedere smantellati gli avamposti di legalità e giustizia.
E’ opportuno precisare che con nota del 05 febbraio u.s., dopo diffida del 9 gennaio del Tribunale, il Comune di Cetraro aveva assicurato l’intento dell’Amministrazione Comunale di garantire il funzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace avvalendosi delle funzioni apicali del segretario generale pro tempore e per le funzioni di cancelliere di assistenza alle udienze di un dipendente idoneo individuato con decreto sindacale n. 2 del 17.02.20 con decorrenza
20.02.20 nella dott.ssa Maria Laura Bruno dipendente comunale di categoria D a seguito di specifico interpello disposto in data 12.02.20. Che a tale comunicazione faceva seguito Nulla Osta del Presidente del Tribunale di Paola del 06.02.2020 nel mentre il Giudice di Pace pro tempore di Cetraro disponeva il nuovo calendario delle udienze civili e penali per i mesi di marzo e aprile, a dimostrazione di come l’attività dell’Ufficio fosse ritornata a pieno regime.
Tutto questo accadeva mentre il Ministero già dal mese di novembre dello scorso anno ne disponeva la chiusura, dimostrando nei fatti una assoluta mancanza di comunicazione con il Tribunale di Paola da cui il GdP di Cetraro dipende. Nonostante le difficoltà riscontrate a seguito del pensionamento del cancelliere malgrado tre ulteriori infruttuosi interpelli e nonostante la richiesta inascoltata di ottenere dallo stesso Tribunale un cancelliere a scavalco anche solo per le singole udienze, dal Comune sono sempre state garantite dal mese di settembre attraverso il segretario generale le funzioni inerenti l’apertura dell’ufficio per le funzioni di base.
Per tutti questi motivi il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, ritenendo irrinunciabile la presenza e il funzionamento di tale presidio di legalità in un territorio continuamente mortificato da scelte verticistiche, annunciano che ricorreranno al Tribunale Amministrativo per impugnare e annullare il decreto di soppressione e invieranno richiesta al Ministro al fine di ottenere un urgente incontro al riguardo. Della vicenda sarà coinvolto l’intero Consiglio Comunale.