Di Antonello Troya

C’era una volta la stazione ferroviaria. Adesso non c’è più. C’erano una volta i treni che si fermavano e adesso non ci sono più. O meglio su dieci corse dell’interregionale che parte da e per Napoli solo due si fermano a Belvedere. Altrimenti scendi o a Diamante o a Cetraro. Con buona pace di tutte quelle associazioni, proloco, commercianti e affini che sperano in un turismo facilmente accessibile, soprattutto dai mezzi più popolari, il treno prima di tutto. Una volta si faceva la raccolta di firme. Ci si impegnava anche in prima persona. Una volta si bloccavano anche i treni per veder corrisposto un minimo interesse da parte dell’ente ferrovie. Una volta anche i sindaci o gli assessori delegati prendevano carta e penna e inviavano missive per veder rispettato il proprio territorio. Ma i tempi cambiano. Se vuoi andare a Napoli o a Roma e partire da Belvedere, mettiti l’animo in pace: sei nel terzo mondo.

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