La procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini sul presunto utilizzo di soldi pubblici destinati alla promozione turistica della Calabria per la promozione, secondo l’accusa, del personaggio politico Mario Oliverio. Nell’inchiesta, oltre Oliverio, indagato per peculato, è coinvolto Mauro Luchetti, legale rappresentante della Hdrà, società romana che si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi. Al centro delle indagini le risorse usate per finanziare, nel luglio 2018, un’iniziativa a Spoleto a margine del Festival dei Due Mondi, che secondo l’accusa avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica.
L’evento era un format giornalistico, “I dialoghi di Paolo Mieli”, a margine del festival. Per i pm, in quel contesto “non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show”. Nell’ambito dell’inchiesta, la Guardia di finanza aveva eseguito un sequestro preventivo per 95.475 euro nei confronti di Oliverio.
L’ipotesi di peculato (nelle indagini su Oliverio) è relativa all’uso di “oltre 95 mila euro di fondi pubblici – scrivono gli inquirenti – destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica. Le indagini, svolte dal gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, hanno accertato che, con delibera della giunta regionale n. 244 del 14 giugno 2018, era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale, inserendo fra le attività finanziate “la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione festival dei due mondi in programma a Spoleto”.
“Si rilevava – proseguono gli inquirenti – che i fondi pubblici oggetto di indagine sono stati destinati a finanziare la materiale organizzazione dell’evento giornalistico, ivi inclusa l’ospitalità (alberghi e cena di gala) di personalità del giornalismo e dello spettacolo, intervistate nel corso della manifestazione, tra cui anche il presidente della Regione Calabria”. L’ipotesi è che si sia “dissimulato l’uso del denaro pubblico per finalità di promozione turistica, utilizzandolo, al contrario, per fini personalistici (la promozione del personaggio politico) e per il pagamento di tutti i costi sostenuti dal talk show che evidentemente avevano scopi diversi dalla promozione turistica della regione Calabria”