Nelle giornate del 14 e 15 settembre u.s. si sono svolte le operazioni di recupero e smaltimento di reti “fantasma” dai fondali marini del litorale nepetino della città di Amantea, in un’area di particolare pregio ambientale sulla quale ricade anche il Parco Regionale Marino “Scogli d’Isca”. L’attività in questione rientra nella campagna ambientale promossa dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ed è finalizzata al recupero, dai fondali marini, di tutte le reti ormai abbandonate e disperse, dannose per l’ecosistema.
Le operazioni si sono svolte sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina che, al riguardo, ha emanato apposita Ordinanza, sia ai fini della sicurezza della navigazione che a garanzia dello svolgimento, in sicurezza, di tutte le operazioni connesse al recupero delle reti “fantasma”.
Gli interventi di recupero sono stati effettuati grazie alla disponibilità resa dai sommozzatori della Isca Diving di Belmonte Calabro, alla collaborazione fornita dall’armatore del motopesca VITTORIO I, per il salpamento delle reti, e grazie alla cooperazione del Comune di AMANTEA, che ha garantito il corretto conferimento a discarica e lo smaltimento delle medesime, il tutto sempre sotto la costante vigilanza sul posto del personale della locale Delegazione di Spiaggia di Amantea, intervenuta con unità nautica GC 353. I sommozzatori, Istruttori di Protezione Civile, muniti di scorte di gas idonee alla profondità ed alla prevista permanenza sul fondo, con l’ausilio di palloni idrostatici hanno portato in emersione due reti abbandonate, per una lunghezza complessiva di circa 250 metri. Le reti “fantasma” sono state issate a bordo del motopesca con il verricello e, successivamente, trasportate presso il porto di Amantea per il conferimento e smaltimento a cura di apposita ditta incaricata dal Comune.
Il recupero delle reti “fantasma” è avvenuto senza arrecare danni alla flora sommersa ed ha consentito di restituire all’habitat marino la sua naturale configurazione, senza inquinamenti causati da pericolosa “spazzatura”.