“Rimarrò in caserma giorno e notte fino a quando non sarà notificato a Lucia Di Grillo il provvedimento di presentarsi all’udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro perchè oggi le è stato consegnato in ritardo e gli altri erano assenti”. Queste le parole di Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, il biologo che ha perso la vita nell’attentato tesogli il 9 aprile dello scorso anno quando una bomba ha fatto saltare in aria la sua auto.
Stando alle parole della donna “il processo è sabotato ancor prima di iniziare. Eravamo lì questa mattina – ha detto la Scarpulla – ma chi era ammalato, a chi non è stato notificato il provvedimento, nessuno si è presentato e il processo non si è fatto. Non capisco questa corruzione da dove parte. Loro devono essere giudicati e condannati. Matteo non esce più da quella cella e loro non devono vedere più la luce del giorno. E invece stanno sabotando tutto dalla caserma per finire ai giudici”. Il prossimo 26 giugno per scadenza dei termini i presunti responsabili della morte del biologo potrebbero tornare tutti in libertà.