Di Francesca Lagatta
Sarebbero bastati ancora pochi giorni e per 79 operai dell’azienda Italbacolor di Fuscaldo sarebbe scattato il licenziamento collettivo.
Invece dopo una durissima battaglia dei dipendenti, la procura della Repubblica di Paola ha ordinato ai carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Paola di togliere momentaneamente i sigilli all’impianto, finito sotto sequestro lo scorso 29 marzo. L’ente retto dal magistrato Pierpaolo Bruni ha quindi autorizzato il riavvio delle attività produttive nello stabile accusato, secondo le indagini, di sversare tramite un tubo giallo imprecisata quantità di acque reflue industriali nel vicino torrente Lavandaia. Le attività riprenderanno anche in un secondo capannone, che si trova sempre nell’area urbana di Fuscaldo, anche questo chiuso a seguito del sequestro perché strettamente correlato alle attività del primo. Entrambe operano nel settore di trattamenti superficiali di ossidazione nodica, elettrocolorazione e verniciatura su profili in alluminio, produzione di accessori per serramenti, trasformazione e commercializzazione di sistemi in alluminio per architettura.