L’indagine, svolta in stretta sinergia e costante coordinamento dalla procure distrettuali di Milano e Catanzaro – segue l’operazione Stige condotta dai carabinieri del Ros nel gennaio del 2018 e che ha disarticolato la “locale” di ‘ndrangheta di Ciro’. Blitz che ha consentito di dare nuovo impulso alle indagini in ordine agli omicidi di Vincenzo Pirillo e Cataldo Aloisio, verificatisi rispettivamente il agosto 2007 a Ciro’ Marina (Kr) e il 27 settembre 2008 a Legnano (Mi). Gli investigatori hanno accertato come i due delitti, maturati in seno al sodalizio cirotano e decisi dai vertici della locale di Ciro’ Marina, fossero tra loro strettamente collegati e finalizzati al mantenimento degli equilibri interni all’organizzazione.
L’omicidio in territorio lombardo, affidata al capo della locale di Legnano, ha confermato che le due locali di ‘ndrangheta (operanti, rispettivamente, sul territorio di Ciro’ Marina e Legnano) erano strettamente collegate ed operino in stretta sinergia, come gia’ accertato da sentenze definitive. Dalle ordinanze dei gip di Milano e Catanzaro emerge, in particolare, che l’eliminazione di Pirillo – per un periodo reggente della cosca – veniva stabilita (da Cataldo Marincola e Giuseppe Spagnolo) ed eseguita da Spagnolo per punirne l’impropria gestione delle casse del clan, avendo lo stesso pirillo anteposto i propri interessi al mantenimento delle famiglie dei detenuti. L’omicidio di Aloisio – nipote di Pirillo – venne conseguentemente deliberato (da Farao e Marincola) ed eseguito (da Rispoli e Farao) per il timore di una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli equilibri dell’associazione mafiosa.
(Fonte Quicosenza)