Un insegnante di una scuola materna di 64 anni, è stato arrestato questa mattina a Lamezia Terme con l’accusa di violenza sessuale su minori. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei suoi confronti è stata eseguita dagli agenti del locale commissariato. Il provvedimento è stato richiesto dalla procura lametina ed emesso dal Gip presso il Tribunale della città. L’insegnante, che è incensurato,secondo quanto ipotizzato a suo carico, faceva sedere sulle sue gambe o in braccio le bambine sue alunne, toccando loro i glutei e le parti intime, “con strofinamenti e gesti diretti a compiere atti sessuali con le minori“.

L’indagine partita dalla denuncia di una madre che si era rivolta alla Polizia dopo aver ricevuto le confidenze della figlia di 5 anni la quale le aveva riferito quanto accadeva. Le dichiarazioni sarebbero state confermate da altre madri che, sentite al riguardo, hanno dichiarato a loro volta di aver appreso fatti simili dalle figlie che frequentano la stessa scuola.

Incastrato dai filmati di videosorveglianza

La successiva attività tecnica, compiuta dal commissariato su autorizzazione della locale Procura della Repubblica, effettuata anche mediante l’installazione di un impianto di video sorveglianza all’interno della scuola dell’infanzia, avrebbe permesso di accertare le responsabilità dell’insegnante, ripreso in più occasioni, mentre accarezzava le bambine, le prendeva in braccio (anche due contemporaneamente), accarezzandole morbosamente e dando loro baci sulla bocca e sul collo, toccando loro le parti intime. L’Ufficio Anticrimine del Commissariato, pertanto, ha redatto una dettagliata comunicazione di notizia di reato, a seguito della quale la procura, che ha coordinato le indagini, ha richiesto al Gip l’applicazione della misura cautelare.

“Pur non avendo alcuno strumento di conoscenza dei fatti, la drammaticità ci è data dall’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica. Se si chiede il carcere è chiaro che le accuse sono pesanti, commisurate al reato, da considerarsi crimine contro l’umanità debole e indifesa, il più turpe”.

Così il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione, Antonio Marziale, dopo aver appreso dell’arresto del maestro elementare di Lamezia per violenze sessuali su minori. “L’abuso sessuale – prosegue Marziale – non può essere definito come un ‘male moderno’, anche se solo negli ultimi anni si ècercato di imprimere un giro di vite dal punto di vista giuridico-legislativo, evidentemente ancora flebile, viste e considerate le cifre più autorevoli che registrano in Italia almeno 3 bambini abusati ogni giorno, per un totale di oltre 1.000 all’anno. E parliamo di cifre ‘difettose’ perché rilevanti solo i casi denunciati, mentre quelli occultati, per il 60-70% intrafamiliari, potrebbero addirittura superare le cifre conosciute”.

“A nulla valgono – prosegue Marziale – le rivendicazioni di carcere a vita dettati dall’emotività del momento. Piuttosto si pensi al provvedimento del Tribunale di Milano datato 2018 che per la prima volta ha emesso una ‘ingiunzione terapeutica’ nei confronti di un pedofilo che, scontata la pena carceraria, dovrà presentarsi dal criminologo e seguire un piano di intervento trattamentale che lo porti, attraverso indicazioni di tipo clinico-terapeutico realizzate dagli esperti incaricati, a prendere coscienza del forte disvalore delle condotte violente in una prospettiva di contenimento delle pulsioni sessuali e di razionalizzazione degli avvenimenti”.

Fonte Quicosenza, che ringraziamo.

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