Di Francesco Maria Storino
«In attesa del nuovo orario estivo dei treni sussiste ancora la problematica relativa alle coincidenze con i frecciargento e gli intercity». A riferirlo è Luigi Puntoriero coordinatore regionale dell’Usb trasporti. Anche se i lavori nella galleria Santomarco puntano a ridare funzionalità e sicurezza a un tratto vitale per il sistema su rotaia della provincia, la Paola-Cosenza, una ripercussione allo stato continuo di emergenza potrebbe essere rappresentata, per il futuro, dalla “migrazione” dal servizio su rotaia a quello su gomma.
Nel giro di un anno e mezzo sono state ben due le interruzioni nella Santomarco. I pendolari sono spazientiti di questa continua odissea. La prima dettata dal sequestro dopo lo svio del dicembre 2017 e dai successivi interventi per rimettere in sesto il tracciato ferroviario (sei mesi in tutto di stop), la seconda, quella attuale per quasi due mesi, si protrarrà fino al 13 giugno prossimo.
I bus come spiega Puntoriero sono stati posticipati in partenza da Cosenza con mezz’ora di anticipo. E molti pendolari inevitabilmente si sono organizzati in gruppi con le autovetture. Questo sta comportando inevitabilmente un allontanamento dal servizio pubblico. «Quando finirà – si chiede il segretario di Usb – questa lunga odissea della Santomarco? Già da tempo avevamo segnalato al governo centrale la necessità di rifare ex novo le linee ferroviarie nel sud. In Calabria risalgono ai primi anni del 1900. Occorre un investimento economico importante per collegare il sud al resto d’Europa. Inutile e dispendioso continuare a mettere le mani su una infrastruttura vecchia e obsoleta che necessita di continui e non risolutivi interventi per la circolazione dei treni e la loro sicurezza. La regione sino a oggi ha fatto solo proclami. Nulla di più. È ora di mettere in “rotaia” i nuovi treni e chiudere il contratto di servizio. Pur essendo la spesa più importante per la Calabria, dopo la sanità, i trasporti calabresi hanno ancora un trasporto arretrato e con non poche difficoltà. È soltanto grazie all’impegno dei ferrovieri che il servizio va avanti».
Per l’Unione sindacale di base «la politica regionale con il suo immobilismo ha fatto perdere occasioni di decollo dell’occupazione sia per il turismo che per il conseguente indotto. E i collegamenti ferroviari, il potenziamento (e la riapertura) delle stazioni, sono fondamentali in tal contesto».
Per il futuro occorrerà, spiega il sindacato, collegare adeguatamente a livello provinciale la linea ionica con quella tirrenica.