Un’altra sanitá é possibile?

Nonostante la politica, nonostante la sanitá sia ormai in balia dei politici e dei colletti bianchi, e la gente abbia ormai perso la fiducia, probabilmente non sarebbe tutto perduto.

Questa che andremo a raccontarvi peró é una bella storia, sicuramente a lieto fine.

La vicenda perviene alla nostra redazione per mano, o per mail, di una concittadina, malata di tumore

Il San Francesco infatti é il luogo di questa pagina miracolosa della sanitá regionale.

“Gentile redazione,

Vi scrivo per raccontarvi quanto accaduto a Paola, paese conosciuto per il nostro amato San Francesco

Vi parlo di sanità, quella che tante volte passa inosservata, spesso oggetto di critiche, perché siamo al sud e qui è impossibile che succeda qualcosa di buono.

Gli operatori sanitari vengono considerati come degli incapaci che lavorano con attrezzature inadeguate, eppure non é cosí. Ci sono stati errori, episodi negativi, ma gli operatori salvano anche la vita alla persone.

La protagonista della storia si chiama L.

L. ha scoperto per puro caso nell’Ottobre di tre anni fa, un tumore.

Un male silente che da segno di vita quando purtroppo, troppo spesso è molto tardi.

“Vi lascio immaginare L’impatto, il dramma, il terrore, la paura, i dubbi.

Che faccio? Tento il viaggio della speranza al nord?

A Paola sono capaci?

mi posso fidare?

Mi sono rimboccata le maniche, ho deciso di rimanere, ho affrontato la situazione di petto, con tenacia, con coraggio e quella voglia matta di farcela prima di tutto per mé stessa per la mia famiglia, per gli amici, e per le persone che mi stanno accanto”

Si é curata ed operata qui, a Paola.

É stata dura ha affrontato i cicli di chemio e radio, diversi interventi, mesi di ospedali, il suo corpo ogni giorno veniva messo alla prova.

“Ho incontrato gente in gamba, professionale, persone competenti iniziando dai medici, per finire al primario dello Spoke Paola-Cetraro.

Pregravo Dio, pregavo San Francesco.

Ce l’ho fatta.

Adesso sono tornata a sorridere, voglio riprendermi la mia vita, quella vita che amo, quella vita fatta di piccole cose, ed sono felice di essermi potuta curare a casa senza affrontare nessun viaggio della speranza e nessuna spesa economica.

Le cose belle degne di essere raccontate succedono anche qui, all’ospedale di Paola ci sono medici di cuore, non si parli solo di mala sanitá”

La mail termina cosí

Giú il cappello…..